MILANO Un nuovo socio privato è in fase di atterraggio nel capitale di Alitalia che ha raggiunto la soglia sicurezza (225 milioni) per far scattare la garanzia (75 milioni) da parte delle Poste e centrare il traguardo dei 300 milioni. Intesa Sanpaolo, regista del progetto Fenice, socio fondatore di Cai e coinvolto nell’attuale riassetto, secondo quanto risulta al Messaggero, ha invitato l’imprenditore di Bergamo Antonio Percassi che, tra l’altro, è presidente dell’Atalanta calcio, dove ha giocato negli anni ’70 come difensore e possiede un gruppo con attività diversificate che spaziano dall’immobiliare fino alla catena di negozi Kiko. Proprio sui 500 punti vendita in Europa di prodotti cosmetici Kiko, si è saldato il rapporto tra Intesa e Percassi: la Superbanca gli ha concesso un finanziamento di 150 milioni per lo sviluppo dei negozi.
NEW ENTRY VOLUTA DA INTESA
In più Intesa gli avrebbe sostenuto la costruzione dell’outlet di Settimo Torinese. A lui fanno capo, fra l’altro, terreni e Orio Center, centro commerciale situato di fronte all’aeroporto Orio al Serio, gestito dalla Sacbo, società di cui sono soci Sea, Ubi banca, Creberg, Italcementi e gli enti locali di Bergamo: questa contiguità di interessi con il mondo aeroportuale potrebbe facilitare l’inserimento dello scalo nella strategia di Alitalia.
Pertanto, pur non avendo ancora aderito ufficialmente, è quasi certo che Percassi accetti di salire a bordo di Cai, pagando un ticket di circa 15 milioni. La percentuale dipenderà dalla conversione del prestito obbligazionario da 95 milioni sottoscritto da parte dei soci e dalla chiusura definitiva della ricapitalizzazione. Giovedì 5 è scaduto il termine per la sottoscrizione dell’inoptato da parte di chi ha sottoscritto la sua quota, da ieri è partito il periodo per coprire l’inoptato che sarà garantito da banche (Unicredit e Intesa) e Poste. La quota delle Poste, come risulta dalla relazione di Massimo Sarmi all’assemblea della società, sarà tra il 18-22%, mentre i due istituti dovrebbe avere il 16% circa a testa.
Nelle pieghe della complessa manovra che comprende anche nuova finanza per 200 milioni e rinnovo dei 400 milioni in essere che dovrebbe entrare Percassi. Ormai almeno il rafforzamento patrimoniale, dopo tante tribolazioni e il passo indietro di Air France è a un passo dal successo grazie anche alla rete di sicurezza degli istituti e della società postale. Mercoledì scorso Massimo Sarmi avrebbe avuto un colloquio a palazzo Chigi che spinge affinchè Poste, dopo l’ok dell’assemblea, riunisca il consiglio per deliberare l’operazione. Sembra che il cda possa tenersi a metà della prossima settimana
Comunque, le turbolenze sugli assetti della compagnia stanno diminuendo visto che gran parte dei soci ha investito: Immsi di Roberto Colaninno che avrebbe incrementato la quota, Intesa Sanpaolo, Atlantia, Gavio, Pirelli, Maccagnani, Traglio, Ottobre 2008 (Intesa), Manes. Si sono tirati fuori (finora), oltre Air France, anche Toto, Angelucci, Equinox, FonSai, Carbonelli D’Angelo, D’Avanzo, Acqua Marcia, Orsero, Cruciani.
Intanto ieri il comitato crediti di Unicredit ha approvato il rinnovo degli 85 milioni di affidamento, sui 400 complessivi, al giugno 2015.