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Pescara, 16/05/2025
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Data: 08/12/2013
Testata giornalistica: Il Centro
Forconi in piazza rischio paralisi Viminale in allerta. Da stasera cento presìdi in tutta Italia e possibili blocchi. Intimidazioni in Sicilia e Piemonte, timori per infiltrazioni. Annunciati per domani il blocchi di ponte San Ferdinando e del casello A14

ROMA Il popolo dei Forconi non è disposto a fermarsi. La protesta che da questa sera punta a bloccare l’Italia fino al 13 dicembre, con cento presidi previsti in tutto il Paese, va avanti. Con toni da rivolta: «Ribellarsi è un dovere, quando un governo non fa ciò che vuole il popolo va cacciato anche con mazze e pietre» afferma il coordinamento degli organizzatori, in lotta contro «il far-west della globalizzazione», «contro questo modello di Europa», «per il rispetto della Costituzione contro un governo di nominati». Autotrasportatori in rotta con le associazioni di categoria. Agricoltori, precari, tassisti, tartassati da Equitalia, ambulanti e comitati cittadini uniti dal tam-tam lanciato su internet e rilanciato nelle strade, manifestano contro la politica del rigore: «Siamo pronti a tutto: a farci arrestare, qualche migliaio di persone potrebbe darsi fuoco mettendo la benzina davanti alle prefetture, stiamo riflettendo sul da farsi» dice il leader del Movimento dei Forconi Mariano Ferro. Davanti alle ordinanze delle prefetture che a Catania, Ragusa, Siracusa e Messina vietano assembramenti e blocchi stradali, davanti all’allerta del Viminale, che mobilita le forze dell’ordine per evitare la paralisi dei trasporti e fronteggiare eventuali derive violente, Ferro conferma: «Lo sciopero non sarà revocato. Dite a questo governo che ci dia delle risposte o vada a casa». Ma con l’avvicinarsi dell’ora X, oggi alle 22, e i divieti che fioccano, i toni si ammorbidiscono: «Più che blocchi parlerei di presìdi di solidarietà, ma dipenderà dagli animi, che sono molto tesi». Gli “irriducibili” in piazza con i Forconi siciliani sono Life, Comitato riuniti agricoli, Movimento autonomo trasportatori, Aitras, Trasportounito, Cospa (Cobas latte) e i Cra. In Sardegna in campo il movimento AntiEquitalia, che manifesterà domani a Cagliari davanti all’Agenzia delle Entrate, mentre l’associazione autonoma di trasportatori Aias e Forza d’urto hanno revocato l’adesione e Unatras ha chiarito che la protesta «non può essere definita in alcun modo uno sciopero dell’autotrasporto perché nessuna fra le dieci federazioni più rappresentative del settore ha deciso di aderire». Le questure sono in allerta per le possibili infitrazioni nella protesta da parte di ultrà legati ad ambienti di estrema destra, con focolai pericolosi segnalati in Sicilia, Veneto, Umbria, Lazio e Campania. Forza Nuova e Casapound hanno dato via web la loro adesione invitando a manifestare con il Tricolore. Dalla Sicilia al Piemonte la tensione è alta. A Campobello di Licata, Agrigento, gli autotrasportatori della Cna (Confederazione nazionale artigiana), contrari ai blocchi, sono stati minacciati: «Non fate uscire i mezzi nel giorno della rivoluzione, altrimenti vi pesteremo a sangue fino a farvi morire», «Viva la mafia, viva i forconi» è scritto nei cartelli trovati davanti alla sede di un consorzio della Fita-Cna. Il ministro della Pubblica amministrazione Gianpiero D’Alia ha parlato di «linguaggio eversivo» e di «recrudescenza mafiosa» e ha chiesto l’intervento del ministro dell’Interno Angelino Alfano. A Ottaviano e a San Giuseppe Vesuviano (Napoli) domani i sindaci terranno le scuole chiuse per i timori di blocchi e disordini. Atmosfera carica anche nel Torinese dove ieri, davanti al centro commerciale Le Gru di Grugliasco, alcune persone hanno avvicinato i clienti per intimare loro di non fare la spesa con l’obiettivo di convincere i commercianti ad aderire alla serrata: Cna, Cia e Confagricoltura hanno chiesto tutela al prefetto Paola Basilone. Code per rifornirsi di carburanti in Calabria.

Arriva la protesta dei “forconi”
Annunciati per domani il blocchi di ponte San Ferdinando e del casello A14

TERAMO La “protesta dei forconi” per fermare la deriva italiana, domani arriverà anche a Teramo e in Val Vibrata. Nata dai social network e sviluppata grazie al tam tam dei cittadini che hanno fatto rimbalzare la protesta, la manifestazione annunciata contro politica, banche ed Europa, vedrà nel teramano almeno due presìdi: uno su ponte San Ferdinando a Teramo ed uno al casello autostradale della Val Vibrata. Così i cittadini della provincia di Teramo parteciperanno alla movimentazione nazionale che da domani e nei giorni successivi interesserà tutto il Paese e che vedrà, oltre ai sit-in, anche lo sciopero degli autotrasportatori e degli agricoltori. Tra i promotori, il Movimento dei forconi, che già nel 2012 fece scoppiare dalla Sicilia una protesta che raggiunse tutta l’Italia e che bloccò per diverse ore il trasporto su gomma anche nel Teramano. Ma è difficile distinguere quali sigle parteciperanno e quali no questa volta, vista la natura spontanea delle adesioni annunciate da parte di tanti cittadini di tutte le età: quasi 400 quelli che su Facebook dicono che saranno al casello della Val Vibrata. Nel tentativo di organizzare le proteste, è sorto però in tutta Italia il Coordinamento 9 Dicembre, che nel teramano vede tra i protagonisti anche l’Arco Consumatori e Stefano Flajani, leader del partito di ultradestra Alba Dorata. Di bandiere, comunque, non se ne dovrebbero vedere. Così come sono vietati, dal Coordinamento, insulti, danni a proprietà e violenze. Dicono dal Coordinamento teramano: «Sarà la manifestazione del disagio del popolo italiano contro la globalizzazione che ha tolto il lavoro agli Italiani, contro questo modello di Europa e contro un Governo di nominati, per riprenderci la sovranità monetaria e difendere la nostra dignità e la Costituzione». Luca Tomassoni

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