PESCARA Per gli assistenti dei consiglieri regionali, assunti a chiamata diretta in base ad un rapporto fiduciario, la tegola arriva dalla Corte costituzionale che ha dichiarato illegittima la norma con cui i cosiddetti «portaborse» venivano esclusi dal taglio del 50% delle spese per il personale, imposto dalla legge nazionale del 2010. Una deroga votata dall'Emiciclo che di fatto salvava i posti di lavoro dei dipendenti dei vari gruppi politici. La Consulta aveva già pronunciato una sentenza analoga per la Regione Piemonte. Ora tocca all'Abruzzo, dove sono a rischio una cinquantina di dipendenti, alcuni dei quali riconosciuti come precari «storici» visto che i loro contratti sono rinnovati automaticamente ad ogni scadenza di legislatura.
Ma è davvero così per tutti? Va infatti ricordato che, nell'ambito della riforma della pubblica amministrazione varata in ottobre, è stata inserita una norma che consente alle amministrazioni pubbliche di procedere, in caso di necessità, alla stabilizzazione del personale non dirigenziale assunto con contratto a tempo determinato, compresi gli assistenti dei consiglieri regionali. Un provvedimento che vale per gli anni 2013, 2014, 2015 e 2016. In buona sostanza si tratta di vere e proprie assunzioni che in base alla legge di riforma bloccano però i concorsi pubblici fino ad esaurimento delle forze lavoro disponibili. Dunque, anche i «portaborse» individuati come precari potranno avvalersi di questa norma senza passare dalla selezione dei concorsi. Resta da capire che effetto avrà adesso la sentenza della Consulta sulla legge regionale 48 del 28 settembre 2012 che, pur allineandosi al taglio del 50% delle spese per il personale, aveva previsto la deroga per gli assistenti dei consiglieri, oggi dichiarata illegittima. Va anche aggiunto che l'emendamento alla legge di riforma della pubblica amministrazione, votato un po' da tutti i partiti sia alla Camera che al Senato, prevede la stabilizzazione negli organici delle Regioni soltanto di coloro che hanno maturato almeno tre anni di servizio negli ultimi cinque. La norma precisa inoltre che i contratti di lavoro in essere possono essere prorogati fino a conclusione delle procedure stesse. Ora, come è facilmente immaginare, scatterà la corsa alle interpretazioni di legge.