TAGLIACOZZO Il ministro Lupi ordina l'immediata riapertura della linea ferroviaria Avezzano-Roccasecca e la riattestazione su Roma Termini di quattro treni della tratta Pescara-Roma e viceversa. In poche parole sono state accolte tutte le richieste formulate dalla delegazione di politici abruzzesi e rappresentanti del comitato pendolari della Marsica. L'incontro con l'esponente del governo si è tenuto ieri pomeriggio a Roma dopo una lunga serie di rinvii. I pendolari, dunque, avrebbero vinto la loro battaglia. Il condizionale è d'obbligo. Fin troppe le numerose e cocenti delusioni che si sono susseguite nel tempo, malgrado reiterate promesse, incontri e rassicurazioni di ogni genere. Ieri, probabilmente, è stata la volta buona. Ha influito molto nelle decisioni del ministro il peso specifico della delegazione formata dall'onorevole Piccone, dagli assessori regionali Morra e Di Paolo, dal presidente della Provincia Del Corvo, da Verrecchia e De Cristofaro esponenti di primo piano della politica marsicana, dal rappresentante dei pendolari marsicani, Vincenzo Giovagnorio, che è anche consigliere comunale di Tagliacozzo. Il ministro Lupi, ascoltati i convincenti argomenti portati alla sua attenzione dalla deputazione, ha impartito personalmente a chi di dovere le disposizioni da attuare impegnandosi a verificarne i risultati a stretto giro. Saranno necessari i cosiddetti tempi tecnici, ma la "via crucis" dei pendolari sembra volgere al termine. Perentorio sulla linea Avezzano-Roccasecca: deve essere riattivata immediatamente e il complesso compito è stato affidato all'ingegner D'Elia di Rfi (Reti Ferroviarie Italiane). Una boccata d'ossigeno per le popolazioni della Valle Roveto e del versante laziale, che vedono ripristinato un servizio di vitale importanza per la loro economia e i loro spostamenti. Il continuo ridimensionamento dei servizi, che negli ultimi tempi ha interessato la linea ferroviaria Pescara-Avezzano-Roma e viceversa, ha comportato - come si ricorderà - la perdita dell'attestazione dei treni presso la stazione centrale di Roma-Termini. Ma questo sarebbe poca cosa rispetto alle progressive chiusure di stazioni e tagli fisici di binari che hanno ridotto le possibilità di incroci dei treni, con il conseguente dilatamento dei tempi di percorrenza. Si aggiunga, poi, l'esilio dei convogli abruzzesi sui binari 1 e 2 del Piazzale Est di Roma Tiburtina e il quadro dei disagi si completa. In sintesi, i treni a più alta frequentazione, due nella mattina con arrivo a Roma Termini e due in partenza dallo stesso scalo nel pomeriggio per il rientro in sede dei pendolari, costituiscono un ottimo risultato. La delegazione ha segnalato al ministro anche la necessità, da parte delle società preposte, di sostituzione del materiale rotabile vecchio e inadatto al percorso della linea che, attraversando l'Appennino, subisce continue interruzioni e ritardi a causa degli eventi meteo quali neve, ghiaccio o pioggia. Infine, è stata chiesta una più razionale regolamentazione delle precedenze, onde evitare che convogli stracolmi di passeggeri attendano gli incroci presso le stazioni con treni completamente vuoti. Ed anche di questi dettagli il ministro ha preso buona nota.