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Data: 11/12/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Il ministero vara l’election day riparte la polemica. Bubbico risponde in Parlamento: sicura la data di fine maggio

ROMA La novità in senso stretto non c’è. Ma è una notizia che per il ministero dell’Interno, il rebus «elezioni regionali» è già risolto, come sostiene da settimane il governatore Chiodi: in Abruzzo elezioni regionali ed europee verranno accorpate il 25 e 26 maggio 2014. Il crisma dell’ufficialità lo imprime il viceministro, Filippo Bubbico, che ieri, alla Camera, ha risposto alle interrogazioni presentate dai deputati abruzzesi Gianni Melilla (Sel) e Gianluca Vacca (M5s).
La questione si sa è oggetto di veleni incrociati tra il centrodestra che ne fa una questione di spending review con tanto di pareri dell’avvocatura di Stato, tra i consiglieri che si fregano le mani per sei mesi in più di gettoni e, infine, tra coloro che contestano apertamente. Tra questi il deputato Melilla di Sel che, a caldo, ha parlato di «comportamento criminale del Governo e del Ministero. Lo statuto della Regione Abruzzo - ha ricordato il deputato - vieta al Consiglio regionale, nei sei mesi precedenti la scadenza del mandato, di adottare qualunque riforma del sistema elettorale. La legge, approvata nottetempo è palesemente entro quel termine dei sei mesi, è quindi una legge che il Governo avrebbe dovuto impugnare».
Dura anche la posizione dei deputati abruzzesi del Movimento 5 Stelle per cui «il Governo è stato a dir poco pilatesco, poichè non ha risposto alle nostre domande, allineandosi a quanto portato avanti a livello regionale. I problemi sono di salvaguardia della democrazia, e di rapporti tra le fonti legislative: come si può tollerare - si chiedono - che una Giunta e un intero Consiglio regionale durino cinque mesi oltre la scadenza del mandato?». «La giunta Chiodi e la finta opposizione del 'Pd meno L' in Consiglio regionale sono ben saldi sulle loro poltrone, e pur di continuare ad occupare gli scranni regionali, violano con molta disinvoltura la Costituzione e la democrazia. Con il rischio che le future elezioni regionali vengano invalidate dal Tar».
Sull’appoggio silenzioso - o meglio, sulla contestazione felpata - del Pd insiste anche Acerbo di Rifondazione. Maurizio Acerbo non fa sconti: «Il governo Pd dà una mano alla giunta di centrodestra. Chi è causa del suo mal, non se ne dolga. Ero sicuro che il Governo dell'inciucio avrebbe coperto la decisione-Chiodi sulla data delle elezioni. Nonostante le grida manzoniane del PD abruzzese. Siamo abituati ad assistere alla netta contraddizione tra quello che si dice in Abruzzo e quello che si fa a Roma».
La voce del Pd non si fa attendere. E’ la senatrice Stefania Pezzopane a farsi carico di una risposta. Che dissente dalla scelta del Pdl. «L'Election Day è un grave errore, una scelta sbagliata e superficiale. Si regalano oltre 6 mesi ad una classe politica in scadenza e si regala all'Abruzzo, come cadeau di Natale, un tempo lungo in cui l'amministrazione regionale potrà solo procedere con la normale amministrazione, quando invece sarebbero necessari interventi urgenti per il rilancio della regione». Secondo Pezzopane il risparmio non può essere l’unico faro per regolare la democrazia: «Avremmo potuto e dovuto avere già un nuovo presidente, una nuova giunta, un nuovo consiglio regionale - conclude Pezzopane - perchè si sarebbe potuto e dovuto votare in questi giorni. L'Abruzzo avrebbe bisogno subito di una classe dirigente rilegittimata dal voto».

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