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Data: 11/12/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Preavviso di sfratto per Testa. Tuona il Gruppo del 13 «Traditi gli impegni» Domani battaglia in aula. La risposta: «Penso all’emergenza non a poltrone e commissioni»

Abbiamo scherzato. A quaranta giorni dal voto sul bilancio di previsione è questo il messaggio che il presidente della Provincia, Guerino Testa manda ai 13 consiglieri dell’opposizione divenuti maggioranza dopo il passaggio di Gianni Teodoro, Roberto Pasquali e Lino Ruggero tra i banchi del centrosinistra. Una beffa concretizzata con la manovra di bilancio varata dalla giunta due settimane fa e che ha riportato tutte le voci di spesa del 2013 al punto di partenza. Mossa d’azzardo con cui Testa e la sua ormai ex maggioranza si sono ripresi tutto, onorando così gli impegni assunti con i sindaci e con gli studenti degli istituti superiori che quotidianamente stazionano sulle scale della Provincia. La risposta dei 13 non si è fatta però attendere ed è senza precedenti: una mozione di sfiducia nei confronti del presidente del Consiglio provinciale, Giorgio De Luca, e dei presidenti di sei commissioni consiliari: Lavori pubblici, Edilizia scolastica, Attività produttive, Formazione professionale, Agricoltura e Bilancio. Per tutti l’accusa è di avere appiattito l’attività e la volontà dell’organo consiliare a quella dell’esecutivo. Domani si torna in aula in questo clima e c’è da aspettarsi battaglia sui banchi.
Qualche anticipazione arriva dal capogruppo del Pd, Antonio Di Marco: «De Luca ha sempre meno svolto le funzioni di presidente. Giovedì non voteremo le variazioni di bilancio apportate dalla giunta, di cui lo stesso Testa è ostaggio visto che era stato tra i primi ad approvare il nostro bilancio solo 40 giorni fa. Ma siccome siamo già a dicembre - spiega Di Marco - quello che più ci interessa è la realizzazione delle opere programmate e il superamento di alcune emergenze presenti sul territorio, come quella delle frane». Insomma, nessuno sembra volere la paralisi dell’ente anche se per l’indipendente Antonella Allegrino «siamo ormai in un collo di bottiglia», mentre Gianni Teodoro (Fli) invita Testa ad una scelta definitiva: «Quando una maggioranza viene meno, di solito se ne prende atto e si danno le dimissioni». Intanto il gruppo del Pd passa da 6 a 7 consiglieri: la new entry è Antonio Donatelli che lascia i banchi del Centro democratico.
Quello che avviene nella Sala dei marmi ha del resto molte assonanze con la situazione del palazzo dirimpettaio, dove anche il sindaco Albore Mascia vive nella stretta di una maggioranza variabile e risicata: ogni volta che si va in aula per lui e i suoi è sempre una scommessa. Resta solo da capire se si tratti di un caso o c’è dietro una regia che dopo Natale potrebbe portare alla spallata definitiva nei due enti.

La risposta: «Penso all’emergenza
non a poltrone e commissioni»

Ostenta sicurezza il presidente Guerino Testa ma è ormai consapevole che l’aria che tira in Provincia non è proprio quella del clima natalizio. Grande incassatore fino ad oggi, un passista dalla resistenza insospettabile, sembra avere ormai intuito di essersi cacciato in quello che la sua ex sfidante, Antonella Allegrino, ha definito «il collo di una bottiglia»: da una parte il gruppo dei 13, divenuti maggioranza dopo i ribaltoni e i continui sussulti che hanno attraversato la legislatura. Dall’altro i suoi, una giunta che preme perché gli impegni elettorali assunti sul territorio non vengano piegati alla volontà del centrosinistra, che punta ormai al bottino pieno dopo avere messo sul banco la forza dei numeri.
Così c’è chi pensa che il presidente stia già pensando ad una via di fuga, tra l’altro da un ente come la Provincia in scadenza nel maggio prossimo ma di cui nessuno ha ancora chiara la sorte. Una strada stretta che al momento passa dalla candidatura a sindaco o dal salto in Consiglio regionale. Intanto Testa risponde così agli ultimi attacchi: «I primi due giorni del mese sono stati drammatici per la comunità della provincia, a causa delle piogge incessanti che hanno provocato frane e smottamenti: ogni giorno, dall’inizio del mese, ricevo decine di telefonate di sindaci e di cittadini alle prese con difficoltà enormi. È questa l'emergenza che l’amministrazione provinciale vive oggi - prosegue Testa -, per cui l’imminente campagna elettorale che crea tanta agitazione nel centrosinistra, in particolare in alcuni consiglieri, mi preoccupa davvero poco, anzi è l’ultimo dei mie pensieri». Poi il richiamo alla responsabilità: «Sono concentrato su strade e scuole, cioè sulle funzioni principali della Provincia, i tristi assalti alle poltrone che registro nel centrosinistra non mi interessano granché. Sarebbe bello se i consiglieri che oggi si dicono di maggioranza si preoccupassero un po’ più del territorio e un po’ meno di incarichi e presidenze di commissioni».

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