L’opposizione attacca De Luca, a rischio anche i responsabili delle commissioni E la Allegrino chiede le dimissioni di Testa: «Siamo finiti in un collo di bottiglia»
PESCARA Un nuovo presidente del consiglio potrebbe salire domani sullo scranno più alto della sala dei Marmi. La minoranza ormai maggioranza dei 13 consiglieri di opposizione (che si era formata già a metà dell’anno scorso, quando Lino Ruggero, consigliere iscritto al gruppo Rialzati Abruzzo di Carlo Masci, passò a quello Indipendente) ha messo nero su bianco firmando e protocollando una mozione di sfiducia verso l’attuale presidente del consiglio provinciale, Giorgio De Luca, in quota lui pure per Rialzati Abruzzo. La richiesta è che si ponga la questione all’ordine del giorno nel primo consiglio utile, ovvero quello di domani; e, contestualmente, l’elezione del nuovo presidente: le voci ieri ricadevano su uno degli attuali vice presidenti, Roberto Pasquali, ora tra le file di Fli, ma proveniente dal gruppo Pdl. Non solo. La nuova maggioranza, che ora si è ufficializzata intorno alla mozione, sempre lunedì scorso ha depositato la richiesta di sfiducia per 7 presidenti di altrettante commissioni consiliari delle 10 totali (a queste, se ne aggiungono altre due, presiedute dal presidente della Giunta Guerino Testa). Domani, dunque, potrebbero saltare anche le presidenze, tutte targate Pdl, con le rispettive vice presidenze, di Ferdinando Di Giacomo (presidente per l’Edilizia scolastica), Camillo Savini (Lavori pubblici), Sergio Fioriti (Formazione professionale), Graziano Zazzetta (due, Energia e Grandi infrastrutture), Vittorio Catone (Bilancio) ed Ettore Pirro (Attività produttive). Sempre ieri, nel corso della conferenza stampa che si è tenuta nella sala Figlia di Jorio della Provincia, con alcuni dei tredici consiglieri (i firmatari della mozione di sfiducia al presidente del consiglio sono Antonio Di Marco, Enisio Tocco, Andrea Di Meo, Antonio Linari, Giancarlo Gennari, Mauro Novelli, Domenico Donatelli, del Pd, e poi Gianni Filippone del Centro democratico, Camillo Sborgia dell’Idv, Gianni Teodoro e Roberto Pasquali di Fli e Antonella Allegrino (ex Idv) e Lino Ruggero, ora Indipendenti, Allegrino non si è limitata a sottoscrivere la mozione di sfiducia contro De Luca. «Da tempo», ha sottolineato con una catacresi l’antagonista nel 2009 dell’attuale capo del governo provinciale, «siamo finiti in un collo di bottiglia. Pertanto, il presidente Testa si deve dimettere». Il motivo della sfiducia a De Luca risiederebbe, hanno asserito dei consiglieri, nella scarsa equidistanza del presidente del consiglio, durante i lavori dell’assise provinciale, tra le opposte parti politiche. «De Luca è divenuto sempre meno rappresentativo dell’intero Consiglio», ha evidenziato Di Marco, «e sempre di più di una sola parte politica». Il casus belli, tuttavia, la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso, precisano i firmatari, sarebbe la variazione di bilancio apportata due sabati fa dalla giunta, che ha rivisto alcuni capitoli di spesa precedentemente varati dal consiglio. «Giovedì non l’approveremo», ha fatto sapere Teodoro. «Ma è una cortesia che facciamo a Testa, perché si tratta di non togliere fondi alle zone alluvionate nel pescarese. Soldi che, invece, con poca lungimiranza, aveva tagliato per quei territori che nella settimana scorsa hanno subìto delle frane».