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Data: 11/12/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
In piazza e in aula, Cav pronto a tutto per arrivare al voto

ROMA Il contrordine è partito a mezzogiorno. Quel Mattinale che metteva sullo stesso piano il forconismo e il renzismo, «funghi spuntati nel bosco e bagnati dalla stessa pioggia» andava «cancellato», «distrutto», possibilmente bruciato con il napalm. Ora, detto che le parole potrebbero non essere proprio queste, il senso - garantisce chi le ha sentite - sì. Quella nota politica redatta dallo staff di Forza Italia, l’articolo che attaccava brutalmente la protesta degli autotrasportatori era totalmente fuori rotta. Forza Italia va dove va la protesta. E se la protesta è ai caselli, Forza Italia va con i forconi ai caselli». Grillo docet. Un’ora dopo questa riflessione il leader dei forconisti Augusto Zaccardelli, ex ultrà della Lazio, nonché da sempre in ottimi rapporti con Daniela Santanché, era stato contattato. Risultato: oggi, alle 17, Silvio Berlusconi riceverà in pompa magna una delegazione di autotrasportatori nella nuova sede di San Lorenzo in Lucina.
PROTESTA A DUE PIAZZE

Non è un segreto che ad alcuni azzurri sia stata data in queste ore una mission molto precisa: cercare di aprire un dialogo con i grillini, fare da pontieri. L’obiettivo comune è far cadere il governo e votare prima possibile. Se la politica non riesce a dare la spallata, sarà la piazza a farlo. Non è necessario sottoscrivere accordi alla luce del sole. Basta soffiare sul fuoco e farlo nello stesso momento. Gli interessi di Grillo sono gli stessi del Cavaliere. Stanno dentro lo stesso progetto. Il primo fa pressing a tutto campo su Letta e su Napolitano. Il secondo, anche lui come l’ex comico fuori dal Parlamento, esce dall’isolamento e inizia così una manovra a tenaglia per mettere a tappeto il governo. Tanto più che un sondaggio di Euromedia, pubblicato ieri sempre dal Mattinale, dava Forza Italia al 22%, Ncd al 3.5% e il Pd al 25,8%. Segno che la partita si può giocare.
LA VIRATA

La Santanché è da sempre sensibile alle richieste degli autotrasportatori. È bastato che lei, la pitonessa che non li ha mai lasciati soli, lei che aveva il padre padroncino e spedizioniere, ci mettesse una parola buona. Il resto lo ha fatto il fido Capezzone ergendosi poche ore dopo in difesa dei manifestanti «piccoli imprenditori, artigiani e agricoltori, autotrasportatori che possono contare sul loro lavoro e sulle loro forze»». E non era passato inosservato neanche il tweet di Bruno Vespa che si chiedeva «perché gli idranti contro i forconi e mai contro i black bloc?».
GLI AMICI GRILLINI

E i grillini? Ufficialmente fanno la faccia schifata, escludono qualsiasi accordo au-dessu-de table con il senatore decaduto «soprattutto grazie a noi». Eppure, a parte l’ideologoPaolo Becchi al quale il Cavaliere è notoriamente simpatico, c’è tra loro chi favorirebbe quello che agli occhi del Movimento sembrerebbe a tutti gli effetti un connubio adulterino. Molti tra i parlamentari M5S vantano trascorsi nel centrodestra. Altri lo preferiscono decisamente al Pd, contro il quale dai banchi di Montecitorio si scagliano spesso e volentieri. Vito Crimi, Carla Ruocco, Alessandro Di Battista, Luigi Di Maio e la stessa Paola Taverna, portavoce in Senato, coltivano la speranza intima e improbabile che il berlusconismo in questo modo distrugga tutti gli altri e anche se stesso. Alleati senza esserlo apertamente, insomma. E il voto per la decadenza? Non sarebbe un problema. Le tragedie a volte lasciano conseguenze minuscole.

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