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Data: 12/12/2013
Testata giornalistica: Rassegna.it
Letta: avanti con riforma lavoro e privatizzazioni

Il premier parla alla Camera, dove il suo governo incassa la fiducia e rilancia. Nel 2014 riforma degli ammortizzatori sociali, avanti con le dimissioni e la riduzione del debito. Poi apre all'azionariato dei lavoratori, a partire da Poste Italiane

Promette la riforma degli ammortizzatori sociali nel 2014, verso un “sistema che privilegi il lavoratore rispetto al solo posto di lavoro”, poi conferma le privatizzazioni, perché lo Stato “non può occuparsi di tutto”, ma soprattutto annuncia con convinzione che il 2014 sarà un anno di crescita per l'Italia, “il primo anno con il segno più dopo il buio della crisi”.

Il presidente del Consiglio Enrico Letta incassa la fiducia della Camera e rilancia l'azione del suo governo, nonostante dagli osservatori esterni continuino ad arrivare giudizi poco confortanti. Da ultima, proprio oggi, 11 dicembre, è l'agenzia di rating S&P ad avvertire che la crescita in Europa sarà troppo debole per consentire una ripresa dell'occupazione.

Ma Letta sottolinea invece gli aspetti positivi: “La caduta del pil si è arrestata – dice nel suo intervento alla Camera - è il primo segno positivo dopo oltre due anni. Il paese oggi può ripartire. Possiamo incassare il dividendo della stabilità”.

Diversi i temi toccati nell'intervento, dalle riforme costituzionali (riduzione del numero dei parlamentari, abolizione delle province, fine del bicameralismo perfetto, riforma del titolo V della Costituzione), al peso del debito pubblico, fino all'annuncio di interventi sul costo delle bollette energetiche. Ma diversi passaggi del discorso hanno interessato il mondo del lavoro.

Prima di tutto gli ammortizzatori sociali: “Nel 2014 completeremo la riforma degli ammortizzatori sociali – ha annunciato il premier - vanno disegnati meglio, vanno estesi a chi vive l'estrema vulnerabilità personale e familiare generata dalla chiusura di tante aziende piccole e grandi. In un clima di dialogo sociale si deve andare verso un sistema che privilegi il lavoratore rispetto al solo posto di lavoro”.

Poi un passaggio sul tema del cuneo fiscale: “Per la riduzione del costo del lavoro abbiamo cominciato con la legge di stabilità e qui alla Camera abbiamo deciso l'automatismo per cui i proventi della revisione della spesa e del ritorno dei capitali dall'estero vanno nella riduzione del costo del lavoro e lo inseriremo dopo il confronto con le parti sociali”.

Infine, la proposta di un'apertura ad esperienze di partecipazione dei lavoratori nell'azionariato aziendale, a partire da Poste Italiane, “per un nuovo modello di impresa già avviato in Germania”, ha detto Letta.

Per quanto riguarda invece il tema privatizzazioni, Letta ha confermato la sua linea: “Il primo blocco di dismissioni consentirà una cassa di 10-12 miliardi – ha spiegato il premier - tutti a riduzione del debito. Quello delle dismissioni pubbliche è un tema sensibile – ha aggiunto - ma uno Stato credibile e funzionante non si deve occupare di tutto e le risorse fresche dai privati sono utili per lo sviluppo delle imprese”.

Insomma, il governo Letta intende proseguire la sua azione nel 2014. Lo si capisce bene dalle parole con cui il premier ha concluso il suo intervento: "Sono orgoglioso di essere qui per convincervi che giocheremo all'attacco perché gli italiani hanno diritto a vedere ripagati i loro sacrifici. Ora che questo sta per succedere non permetteremo che l'Italia sprofondi di nuovo".

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