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Data: 12/12/2013
Testata giornalistica: Rassegna.it
Forconi, «presìdi contro le violenze»

Dopo l'irruzione in una sede sindacale e in una libreria, e gli episodi in Puglia (luoghi di lavoro chiusi con le minacce) la Cgil rafforza la vigilanza. "L'assalto ai luoghi di lavoro è inaccettabile". Alfano riferisce alla Camera. Calvani: adesso a Roma
Forconi, presìdi in tutta Italia contro le violenze
Dopo due giorni di proteste in tutta Italia da parte del movimento dei cosiddetti “forconi”, cresce l’allarme per le derive intimidatorie che alcune manifestazioni hanno preso, con irruzioni in sedi sindacali, e negozi e luoghi di lavoro costretti alla chiusura. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano riferirà in Parlamento il 12 mattina. La Cgil in una nota ricorda che “manifestare è un diritto di tutti, ma tale diritto va esercitato nel rispetto del principio incontrovertibile della non violenza, della non intimidazione e del rispetto delle libertà di ogni lavoratore e di ogni impresa di poter svolgere liberamente la propria attività”. Il sindacato informa di aver alzato il livello di vigilanza sui propri presidi e le proprie sedi. I “forconi” intanto già annunciano: se il governo Letta otterrà la fiducia, la prossima settimana scenderanno su Roma.

I fatti di cronaca delle ultime ore
La sera del 10, a Savona (Liguria), un gruppo di studenti ha fatto irruzione nella libreria Ubik gridando "Chiudete la libreria!" e "Bruciate i libri!" Si tratta di 4-5 studenti, usciti dal corteo, che sono rimasti nel negozio pochi istanti e sono andati via dopo un battibecco con il titolare della libreria. "La frase 'Bruciate i libri' – il titolare della Ubik in un post su Facebook - fa venire i brividi. Riporta a periodi bui della storia. Speriamo che la protesta si affranchi da chi pare la stia strumentalizzando e orientando in modo violento e quasi eversivo, in stile fascista".

A Cerignola, in Puglia, il titolare di una catena di supermercati ha riaperto l’11 dicembre, dopo due giorni di chiusura forzata: prima l’hanno minacciato, poi hanno fatto esplodere una bomba carta davanti a uno dei suoi punti vendita. La catena conta quattro negozi e un centinaio di dipendenti a tempo indeterminato. Uno dei tanti esempi - secondo quanto denuncia Confesercenti - di pressioni e violenze sui commercianti di Cerignola e dei paesi limitrofi che, da più giorni, mettono a rischio la vivibilità in questo angolo di Capitanata per la protesta del "movimento dei forconi". I manifestanti hanno vietato l’accesso a camion, furgoni e automezzi. Sono stati bloccati e presidiati i caselli della A14 - Cerignola ovest e Cerignola est- e l'uscita della strada statale 16bis in direzione sud.

A Molfetta, sempre in Puglia, durante il corteo nel centro cittadino i dimostranti hanno costretto i titolari dei negozi ad abbassare le saracinesche. Il centro industriale della città è rimasto per ore “sotto assedio”, e le attività commerciali chiuse. A Bisceglie, il movimento ha occupato i binari della stazione provocando notevoli disagi al traffico ferroviario. Chiusi gli Ipercoop di Molfetta, Andria e Barletta.

La nota Cgil
“Le manifestazioni che sotto il titolo giornalistico dei 'Forconi' animano in questi giorni le piazze italiane preoccupano quando si qualificano per gli atti violenti che si stanno ripetendo con forza e che vanno sempre e in ogni caso condannati e fermati”. È quanto afferma la Cgil in una nota. “In particolare – prosegue -, in queste ore, si stanno verificando azioni intimidatorie e provocatorie, anche violente, in molte aree del Paese. Solo a titolo di esempio gravi fatti sono accaduti ad Andria, Barletta, Cerignola, Biella e Savona, dove non solo è stato impedito lo svolgimento delle attività lavorative, ma si anche tentato di ostacolare l’esercizio dell’attività sindacale, con gravi minacce, lancio di oggetti e qualche caso di tentativi di irruzione nelle Camere del Lavoro.

“L'assalto ai luoghi di lavoro e alle sedi sindacali è inaccettabile. Si tratta di atti di assoluta prevaricazione che devono essere impediti sul nascere”.

Il dipartimento organizzazione della Cgil, visto il degenerare della situazione, ha inviato una nota a tutte le proprie strutture nella quale si dispone il rafforzamento dei presidi nelle sedi sindacali e si chiede di innalzare il livello di vigilanza. In ogni capoluogo di Provincia – informa sempre la Cgil - verrà avanzata agli organismi preposti alla sicurezza e all’ordine pubblico, “la richiesta di porre la massima attenzione a prevenire le possibili tensioni che possano ingenerare manifestazioni facinorose e squadriste e a reprimere ogni tentativo violento di intimidire aziende, lavoratori o loro rappresentanti sindacali”.

Il sindacato di Corso Italia ricorda che “l'eterogeneità delle rivendicazioni alla base della protesta è sicuramente sintomo del disagio diffuso che si è approfondito in una delle più lunghe crisi della storia e che per giunta non è stata contrastata adeguatamente. Nello stesso tempo è proprio questa eterogeneità che rende difficile individuare risposte e si presta a quelle pericolose invocazioni autoritarie che sono echeggiate nelle piazze e fanno dubitare delle reali finalità di questo movimento. Fa un grave errore chi pensa di cavalcare questa protesta per delegittimare ulteriormente la politica e le istituzioni, come sbagliato e foriero di possibili gravi conseguenze, è la continua delegittimazione che trasversalmente una parte del sistema politico sta compiendo nei confronti delle associazioni di rappresentanza sociale e del sindacato in particolare, indicate, a torto e strumentalmente, come i soggetti responsabili dell’attuale situazione e quindi da cambiare, cancellare o annullare”.

“A Roma se passa la fiducia al governo”
'Sondaggi' riservati e verifiche di situazione sarebbero in corso in diverse caserme italiane 'per sondare gli umori del personale militare in questa fase delicata, soprattutto nell'eventualità di un impiego delle forze armate per mansioni di ordine pubblico'. E' Domenico Leggiero, responsabile forze armate dell'Osservatorio Militare, a sottolineare all'Adnkronos che 'da più parti, dal Veneto alla Sardegna, arrivano segnalazioni relative a iniziative per 'misurare la temperatura' del personale da parte dei comandanti locali. Come Osservatorio ci chiediamo: i militari si toglierebbero il casco di fronte ai manifestanti come hanno fatto nei giorni scorsi le forze dell'ordine? Crediamo proprio di sì'.

È i forconi non si fermano. Il Coordinamento 9 Dicembre sta preparando una manifestazione a Roma per la prossima settimana per protestare contro la fiducia al governo Letta. Lo ha annunciato il leader del Coordinamento Danilo Calvani in un comizio questo pomeriggio in piazza De Ferrari a Genova.

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