Iscriviti OnLine
 

Pescara, 16/05/2025
Visitatore n. 743.956



Data: 14/12/2013
Testata giornalistica: Il Centro
Verso le regionali in Abruzzo - Gran consulto a Pescara con D’Alfonso, Tosi, Trifuoggi e il questore di Milano. Rapporto giudici- politici Prove tecniche di dialogo

PESCARA «Se la politica non produce convenienza pubblica o utilità è un elemento di arredamento che non genera affatto partecipazione, ma il contrario. Ci vuole il coraggio di usare il potere, soprattutto quando sai che una decisione, se presa, genera diritti ed opportunità». L'ex sindaco di Pescara, Luciano D'Alfonso, candidato in pectore alle prossime regionali, è stato l’animatore del convegno su politica e magistratura che si è tenuta a Pescara, in un teatro Circus strapieno. Con lui il sindaco di Verona, Flavio Tosi, l'ex procuratore capo di Pescara, Nicola Trifuoggi, il questore di Milano, Luigi Savina, il vicario generale della Curia diocesana di Pescara, Vincenzo Amadio, moderati dal rettore dell'Università di Teramo, Luciano D'Amico, e dal direttore de 'il Centrò, Mauro Tedeschini. A da r fuoco alle polveri, un intervento di Trifuoggi, che ha ricordato come le norme per chi si cura della cosa pubblica devono essere una guida e non un impiccio. Tesi sposata da Savina, che ha chiosato però che in Italia c’è una sovrabbondanza di normative, che ne rendono complessa l’applicazione anche in buona fede. Tosi ha raccontato i suoi sei anni alla guida di una città come Verona, spiegando che molto spesso un sindaco deve prendersi responsabilità a suo rischio e pericolo: «Il caso dello stadio Bentegodi è emblematico: abbiamo dovuto intervenire per ripristinare il manto erboso senza la sicurezza che le risorse ci fossero». Tosi ha poi attaccato la lege elettorale voluta da un suo compagno di partito, Roberto Calderoli, e appena dichiarata incostituzionale dalla Corte: «Da lì discende la mancanza di un filtro nelle nomine della classe politica: gli eletti erano legati al partito, non alla loro coscienza e all’esigenza di fare le cose giuste». D'Alfonso ha parlato della Pescara di oggi e di quella di ieri, quando lui era il primo cittadino: dal porto, «su cui io avrei fatto il possibile per mantenerlo senza pagare 13 milioni di euro per ciò che vale tre milioni», allo stadio, la cui gara d'appalto fu «bandita senza che ci fosse la copertura finanziaria, sapendo che però sarebbe arrivata; se avessi aspettato - ha detto l'ex sindaco - saremmo arrivati ai Giochi del Mediterraneo senza poter disporre dello stadio».

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it