Iscriviti OnLine
 

Pescara, 16/05/2025
Visitatore n. 743.956



Data: 14/12/2013
Testata giornalistica: Il Centro
Forconi, la protesta continua: domani blocco totale sul Tronto. I manifestanti teramani resteranno nei presìdi fino a martedì e il giorno dopo andranno a Roma

Al confine con le Marche i disagi più gravi per la viabilità, code da San Benedetto a Martinsicuro

TERAMO Il coordinamento “9 dicembre” protesterà ad oltranza nei presìdi attivati cinque giorni fa, fino almeno a martedì. Mercoledì, invece, la partenza per la manifestazione nazionale a Roma. Questa le decisione presa ieri dai manifestanti e resa nota da Stefano Flajani, uno dei coordinatori teramani della protesta. Mentre continuano i disagi per il traffico e aumenta la partecipazione alla protesta, per mercoledì 18 si attende la partenza per Roma di almeno 30 manifestanti dal presidio della Val Vibrata, mentre sembrano essere almeno un centinaio quelli che hanno dato la disponibilità dal presidio del Tronto, sul confine tra Marche e Abruzzo. Manifestanti vibratiani e marchigiani si ritroveranno insieme anche oggi pomeriggio a San Benedetto del Tronto, dove il corteo della protesta contro la classe politica nazionale e l’Europa della moneta unica attraverserà tutto il centro città dal porto al municipio. Mentre il presidio teramano su ponte San Ferdinando crea rallentamenti e disagi solo in alcune ore, la viabilità a Martinsicuro è precaria sia verso nord che verso sud in special modo la sera, quando uffici e fabbriche chiudono e si creano lunghe code. Giovedì sera le colonne di auto dirette a Martinsicuro da San Benedetto arrivavano a bloccare anche le rampe della sopraelevata in terra marchigiana. Due ore per raggiungere Martinsicuro, con gli automobilisti alla ricerca di una viabilità alternativa. «L’unico itinerario alternativo», confida un martinsicurese che lavora a San Benedetto, «è fare la Salaria fino a Stella di Monsampolo per poi prendere la Bonifica del Tronto e tornare verso mare, in modo da evitare il presidio a ridosso del ponte. Nei primi giorni di presidio si viaggiava bene ma con il passare dei giorni il traffico aumenta sempre più. Faccio circa 15 chilometri in più ma guadagno diverso tempo. Non sono contro chi sta portando avanti questa lotta», continua l’automobilista, «ma dopo il lavoro è pesantissimo sobbarcarsi la lunga fila». Intanto, gli uomini e le donne del presidio sul Tronto tengono a precisare:«Noi non siamo del gruppo dei Forconi anche se ci accomuna questa protesta. Noi siamo i cittadini del coordinamento 9 dicembre, che dice basta a questa politica che ha messo sul lastrico un’intera nazione». Nel presidio non ci sono bandiere politiche ma solo il tricolore e si canta l’inno di Mameli. Uomini e donne, artigiani e disoccupati, pensionati e cassintegrati vogliono dire in maniera pacifica che non ce la fanno più a sopportare questa classe politica che «ha portato l’Italia allo sfascio e gli italiani alla fame». Per domani sul Tronto è previsto un presidio più fitto ed una viabilità più lenta in quanto non ci sono in strada i lavoratori. Le forze dell’ordine presidiano costantemente la zona mentre i mezzi di soccorso passano tranquillamente senza fare la fila.

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it