I revisori dei conti danno il via libera al piano per tappare il buco, ma il consigliere dell’Udc non è d’accordo
PESCARA Il collegio dei revisori dei conti mette il sigillo alla manovra correttiva al bilancio di previsione 2013 e al pluriennale 2013/2015. Ma il parere positivo sull’operazione di taglia e cuci predisposta dall’amministrazione comunale per coprire il buco da 4 milioni e 350 mila euro del fondo di solidarietà non è ancora sufficiente per vincere la resistenza del capogruppo dell’Udc verso il Ppe, Vincenzo Dogali. Dopo il tira e molla dei giorni scorsi, che ha portato all’apertura della crisi in Comune, il consigliere prende ancora tempo, trascorre le giornate tra incontri politici con i rappresentanti cittadini e regionali di centrodestra e centrosinistra, ma non si decide a sciogliere la riserva. Nel frattempo le sedute del consiglio proseguono a intermittenza, aprendosi e chiudendosi dopo poche ore senza portare ad alcuna conclusione. L’ultima convocazione, ieri sera alle 20, per poi aggiornarsi nuovamente lunedì alle 16. «E’ necessario approfondire le argomentazione del collegio dei revisori», dice Dogali senza sbottonarsi troppo, «stiamo prendendo una decisione, lunedì saremo di nuovo qui». Il suo voto e quello di Vincenzo Di Noi sono fondamentali per far passare la manovra finanziaria ed evitare la fine anticipata del mandato del sindaco e dei suoi assessori. Il regolamento comunale non lascia spazio a dubbi: per approvare il bilancio è necessario il sì della maggioranza dei presenti in aula: almeno 21 consiglieri su 40 con l’eccezione del sindaco che è conteggiato a parte. L’opposizione al momento raccoglie 18 membri tra Pd, Fli, Sel, Rc e gli indipendenti Di Nisio e Sulpizio. Con l’aggiunta di Dogali e Di Noi si arriverebbe a 20 componenti. Ma i tempi stringono: com’è stato chiarito nella lettera di diffida inviata dal prefetto Vincenzo D’Antuono, il bilancio va licenziato obbligatoriamente entro il 31 dicembre. «A questo punto veramente non ci sono più scuse né pretesti per non approvare il bilancio», ha commentato il consigliere di Forza Italia, Lorenzo Sospiri, seguito da un duro intervento in aula del capogruppo di Pescara futura, Carlo Masci, dopo la lettura del parere favorevole del collegio dei revisori dei conti. Il presidente Domenico Velluto e i due revisori Roberto Orsini e Rocco Menaguale hanno avallato la manovra correttiva della maggioranza pari a 4 milioni 351 mila e 904 euro: 607mila e 500 euro dagli oneri della Bucalossi, 275mila e 728 euro dall’eliminazione di spese finanziate con avanzo corrente, 640mila euro dal rinvio al 2014 del pagamento di una parte del debito nei confronti di Debora Caldora, 580 mila euro dal ripiano delle perdite di Pescara parcheggi, un milione 93mila e 337 euro dalla riduzione delle spese correnti, 700mila euro dai maggiori introiti Irpef e 455mila e 338 euro dalle nuove entrate Tarsu. «Si ritengono attendibili le previsioni di maggiori entrate per addizionale comunale Irpef e Tarsu su partite arretrate», si legge nel prospetto dei revisori, «per la riduzione delle spese correnti si conferma la necessità di acquisire una dichiarazione dei responsabili di settore nella quale si attesta che la riduzione di spesa non pregiudica l’impegno di obbligazioni e oneri già contratti». Il collegio ritiene inoltre possibile rinviare al 2014 la decisione su Pescara parcheggi e il pagamento di una parte del debito fuori bilancio dovuto a Caldora.