Iscriviti OnLine
 

Pescara, 18/12/2025
Visitatore n. 750.314



Data: 20/12/2013
Testata giornalistica: La Repubblica
Gtt, il sì alla vendita passa per un solo voto

Maggioranza a Palazzo Civico falcidiata dalle assenze in aula nel giorno decisivo sulla cessione del 49% dell'azienda: a salvare la delibera è stata la consigliera d'opposizione Scanderebech. Fassino attacca la Regione: ci deve 300 milioni. Si vende anche la quota Sitaf

A mettere la stampella è stata la consigliera d'opposizione Federica Scanderebech, con quel voto in più che ha permesso alla maggioranza di tenere banco in Sala Rossa. Nonostante le più o meno giustificate defezioni, ha consentito di approvare la delibera che mette in vendita il 49 per cento di Gtt. Un voto in più, uno solo strappato ai banchi della minoranza, che anche se non influisce dal punto di vista strettamente aritmetico - serve la maggioranza semplice, non quella assoluta - pesa perché ha permesso di raggiungere la "soglia politica minima" dei 21 voti favorevoli e di mantenere il numero legale. Dodici hanno votato contro. E da sola la maggioranza non sarebbe riuscita ad approvare la parziale privatizzazione di Gtt, rimandata a ieri dopo il lungo Consiglio di lunedì scorso, alle prese con lo sciopero dei tranvieri e la notizia dell'asta delle strisce blu andata deserta. In aula mancavano sei consiglieri di maggioranza, tra cui il capogruppo dei Moderati, Gabriele Moretti, e quello di Sel, Michele Curto, in missione all'estero per conto dell'Ocse. I maligni non hanno potuto fare a meno di notare lo scetticismo di entrambi nei confronti della delibera, il primo più favorevole alla vendita dell'80 e non del 49 per cento, il secondo più propenso a mantenere tutto in mano pubblica.

Il "voto di coerenza" (sono sue parole) di Federica Scanderebech è stato determinante: e il resto dell'opposizione se ne è reso perfettamente conto, tanto da attaccarla duramente. "Che tristezza" ha commentato il capogruppo di Ncd, Enzo Liardo. "Forse una parte dei consiglieri di maggioranza non ha voluto metterci la faccia" ha rincarato la dose Maurizio Marrone (Fdi). La consigliera ha sostenuto la sua decisione: "Non è la prima volta che voto con la maggioranza".

Anche il sindaco Piero Fassino, dopo aver ringraziato per il lavoro svolto l'assessore alle Partecipate, Giuliana Tedesco, ne ha preso le difese: "Non c'è vincolo di mandato, la consigliera ha sostenuto la delibera per vera convinzione". Poi ha attaccato duramente la Regione, accusata di aver messo in ginocchio Gtt a causa del mancato pagamento di centinaia di milioni di euro per il trasporto pubblico: "Non sono avvezzo alla polemica - ha detto in aula Fassino, ribadendo le ragioni della vendita - ma segnalo come dato di fatto che la città ha crediti nei confronti della Regione per circa 300 milioni, una situazione che provoca il blocco dei flussi finanziari rendendo più complessa la vita di Gtt". Passati gli emendamenti sulla tutela dei lavoratori del democratico Luca Cassiani e di Marco Grimaldi di Sel, il vicecapogruppo del Pd, Guido Alunno, ha rimarcato la "coerenza nostra e della maggioranza a due anni dalla prima decisione sulla vendita". Il bando per Gtt partirà a marzo, dopo la chiusura della trattativa privata per i parcheggi. Intanto, entro l'anno, si partirà con la prequalifica dei potenziali acquirenti.

Palazzo Civico si prepara a vendere anche le azioni di Sitaf, la società del traforo del Frejus di cui Torino detiene il 10 per cento. La giunta ha dato avvio alle procedure per piazzare entro l'anno il pacchetto azionario, pena l'impossibilità di estinguere ancora 22 milioni del mutuo che era stato acceso a fine 2008 per passare le azioni in Fct. La quota potrà essere venduta soltanto agli soci pubblici, Provincia o Anas, che per statuto non possono scendere sotto il 51 per cento.

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it