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Pescara, 18/12/2025
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Data: 21/12/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Alitalia, aumento di capitale ok. La compagnia: avanti con Etihad

ROMA Pronti al decollo: è arrivato il carburante (300 milioni) ed è in pista il nuovo aeromobile (Etihad). Alitalia si prepara a spiccare il volo. «Quest’anno lo concludiamo con un risultato raggiunto e iniziamo con grande entusiasmo il nuovo anno che speriamo sia quello del rilancio». Sono parole dell’ad Gabriele Del Torchio, che il manager ha pronunciato al termine del cda della compagnia che ha formalizzato la conclusione dell’aumento di capitale. Entrano a far parte della compagine nuovi azionisti: Poste Italiane che porta in dote 75 milioni che si sommano ai 225 già raccolti tra i soci, poi Unicredit e la finanziaria Odissea di Antonio Percassi.
L’ALLEATO ARABO
Tutto carburante che dovrebbe alimentare lo sforzo dell’aviolinea fino a farle superare le turbolenze degli ultimi tempi. «Siamo molto contenti - ha sottolineato Del Torchio - nonostante fossero in molti a pensare che non ce l’avremmo fatta». Ora c’è l’altro nodo da sciogliere, quello delle alleanze che, per la verità, non è più tale. Etihad è già in fase di rullaggio. Attende soltanto che vengano superati alcuni problemi con le banche creditrici per poi formalizzare l’accordo che dovrebbe valere una nuova iniezione di 300-350 milioni che permetterebbe agli arabi di acquistare una partecipazione fino al 49%. Operazione che, una volta perfezionata, farebbe dell’aviolinea di Abu Dhabi il maggiore azionista singolo della nostra ex compagnia di bandiera. E la prossima assemblea, tra una ventina di giorni, potrebbe essere l’occasione per formalizzare l’ingresso del nuovo partner. Per adesso la regola resta quella della prudenza. «Stiamo lavorando con il massimo impegno - si limita a dire Del Torchio - per stringere una nuova alleanza internazionale. Etihad è all’attenzione di tutti i giornali, ma è presto per fare qualunque commento». Ancora più riservato l’atteggiamo degli arabi che confermano soltanto la trattativa: «Non c’è altro da dire». Soddisfatti i sindacati e il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, che sottolineano anche l’importanza strategica che andrà ad assumere Fiumicino quale hub di Roma e di Alitalia. La strategia è abbastanza chiara: la nostra aviolinea potrebbe rafforzare la propria posizione sull’area europea e consentirebbe agli emirati di costruire una testa di ponte con il mercato del vecchio continente.

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