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Pescara, 18/12/2025
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Data: 21/12/2013
Testata giornalistica: Il Centro
Detrazioni sulla casa fino a 1,3 miliardi. Dopo la rivolta dei Comuni il governo annuncia un decreto. Dalla Camera “sì” alla fiducia sulla legge di stabilità

ROMA Il governo incassa la fiducia dell’aula della Camera sul ddl stabilità che, con il via libera definitivo del Senato lunedì, si appresta a diventare legge entro Natale. Ma il cantiere delle norme non si è ancora chiuso: è in arrivo un nuovo decreto per rivedere le detrazioni a favore delle famiglie sulle imposte che riguardano la casa e rispondere alle richieste dei Comuni in rivolta che denunciano un buco nei bilanci 2014 di circa 1,5 miliardi. Il premier, Enrico Letta, ha anche annunciato che nelle prossime settimane arriverà un provvedimento per il rientro dei capitali illegalmente detenuti all’estero. Per porre fine al braccio di ferro con i Comuni il governo sta cercando soluzioni per correggere, in particolare, le detrazioni sulla Tasi, la tassa sui servizi indivisibili. Ad annunciare un imminente intervento è stato il ministro per gli Affari regionali, Graziano Delrio, spiegando che il decreto «servirà a dare flessibilità all’aliquota (della Tasi, ndr)». Delrio ha ricordato che nella legge di stabilità ci sono già 500 milioni in dotazione ai Comuni per le detrazioni e con il nuovo intervento si arriverebbe a circa 1,2-1,3 miliardi. Nel testo del ddl modificato dalla Commissione Bilancio della Camera è saltata la possibilità di fissare un tetto all’1 per mille dell’aliquota Tasi sull’abitazione principale che resta quindi al 2,5 per mille, come sulle seconde case. Tra le ipotesi in campo la possibilità di alzare l’aliquota massima con un emendamento da inserire in uno dei decreti in scadenza già all’esame del Parlamento o con un intervento ad hoc. La misura andrebbe incontro a una precisa richiesta dell’Anci. Ad alimentare la protesta dei sindaci c’è anche la proposta di modifica al dl salva-Roma che mette a carico dei Comuni il «mancato gettito» derivante dalle disposizioni per limitare la proliferazione di sale giochi accanto a scuole e centri anziani. Il Pd ha già annunciato un emendamento soppressivo della norma sulle slot machine, criticata ieri da Matteo Renzi e sconfessata ieri da Letta. Montecitorio ha intanto confermato la fiducia al governo (già incassata al Senato in prima lettura) sulla legge di stabilità con 350 sì, 196 no e un astenuto. Entro oggi è atteso l’ok della Camera anche alla Nota di variazione del bilancio e al ddl Bilancio. Lunedì il provvedimento, blindato, arriverà nell’aula di Palazzo Madama che, con un nuovo voto di fiducia, darà il via libera definitivo. Nel passaggio alla Camera la legge di stabilità si è arricchita di molti capitoli. Rispondendo alle critiche arrivate da sindacati e Confindustria, Saccomanni ha spiegato che sul taglio del cuneo fiscale ci sono state «aspettative eccessive». Tra le misure più significative introdotte alla Camera il fondo taglia cuneo alimentato con i risparmi della spending review e della lotta all’evasione fiscale, le nuove risorse per gli esodati (950 milioni nel 2014-2020), lo slittamento del pagamento della mini Imu dal 16 al 24 gennaio, l’esenzione dell’imposta municipale unica sui fabbricati rurali. E ancora, la sanatoria sui contenziosi sui canoni del demanio marittimo, la possibilità di costruire nuovi stadi ma senza realizzare complessi edilizi e la rottamazione delle cartelle esattoriali (non si dovranno pagare gli interessi ma l’importo dovuto andrà versato in un’unica soluzione entro il 28 febbraio). Inoltre non aumenterà il canone Rai nel 2014.

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