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Pescara, 18/12/2025
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Data: 22/12/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
La sfida del Pd «Tutte le riforme in un giorno. Noi le votiamo»

PESCARA Tutto in un giorno. Il Pd lancia una sfida al governatore Gianni Chiodi che non ha solo il sapore della provocazione: inserire il pacchetto delle mancate riforme in un unico documento da votare in Consiglio regionale entro il 31 dicembre prossimo. Trasporti, servizio idrico, Ater, Agenzia unica per lo sviluppo, pianta organica, enti partecipati. Camillo D'Alessandro, capogruppo del Pd, ci crede: «Tutto questo si può fare con una legge da inserire nella prossima finanziaria».
Poi il messaggio politico: «Chiodi ci lascia oltre venti enti commissariati. Dobbiamo passare dall'Abruzzo della bugia a quello della verità e realizzare in un giorno tutto quello che non si è fatto in questi cinque anni». Il riferimento è alle 6 società partecipate per la gestione dell'acqua che dovevano essere accorpate in un unico ente, l'Ersi, nato solo sulla carta. Alle 4 società dei trasporti in contrasto con la legge regionale del 2011che, proprio su emendamento del Pd, prevedeva la nascita della società unica. Alle politiche della casa, con le 5 Ater che continuano ad occuparsi di edilizia residenziale pubblica, mentre anche qui il pacchetto delle riforme prevedeva la nascita di un unico ente gestore.
L'altro nodo da sbloccare, come spiega Claudio Ruffini, è quello degli autoporti di Avezzano, San Salvo, Roseto, Castellalto: «Abbiamo presentato un disegno di legge che consente al proprietario dell'immobile di fare una gara per l'individuazione del gestore». Giovanni D'Amico punta sulla riforma del personale: «Quella presentata dall'assessore Carpineta avrà un costo altissimo solo in termini di contenziosi», mentre Marinella Sclocco propone una legge quadro sulla cultura che renda più trasparente il settore eliminando l'attuale discrezionalità nella erogazione dei contributi. «Queste - insiste D'Alessandro - sono le riforme che servono all'Abruzzo». Il Pd prova insomma a mettere il cappello su quello che doveva rappresentare il cavallo di battaglia del centrodestra e lo fa nel rush finale di legislatura, il momento più delicato, con una consapevolezza: l'approvazione della legge finanziaria arriva a fine dicembre mettendo come sempre alla prova gli equilibri di maggioranza; quest'anno ancora più difficili da gestire visto che si tratta dell'ultima finanziaria della giunta Chiodi, quando le scelte che ricadono sul territorio sono spesso decisive per la conquista del consenso. Il Pd e le altre forze dell'opposizione hanno già messo in atto questa strategia nelle settimane scorse garantendo il numero legale in aula ad una maggioranza distratta o assente sui banchi dell'Emiciclo.

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