ROMA Le risorse ai comuni per le detrazioni nei confronti di famiglie numerose e meno abbienti saranno reperite attraverso la possibilità di aumentare l'aliquota massima della nuova imposta sui servizi, la Tasi: per la prima casa la soglia potrebbe passare da 2,5 al 3,5 per mille, per la seconda dal 10,6 all'11,6 per mille. La novità, che sarebbe solo l'ultima modifica di una tassa appena nata, servirà a portare da 500 milioni a 1,2-1,3 miliardi il “tesoretto” che potrà essere destinato a ridurre le detrazioni, così come promesso dal ministro per gli Affari Regionali, Graziano Del Rio il giorno del varo della legge di Stabilità. La norma però non arrivarà sul tavolo del Consiglio dei Ministri di oggi ma sarà inserita nel provvedimento sull’Imu in scadenza a fine gennaio. Intanto la confederazione dei proprietari edilizi, la Confedilizia, ha già minacciato l'uso della norma che consente di adeguare, al rialzo, gli affitti. Il Milleproroghe è l'ultimo treno normativo dell'anno. Vi troveranno posto alcune importanti proroghe (ad esempio il divieto di incroci stampa-tv), la soluzione ad alcuni nodi come quello degli «Affitti d'Oro» del Parlamento, e le norme del decreto «Salva Roma» oramai abbandonato alla decadenza. Tasi, rischio rincaro. Il nodo da sciogliere è quello del finanziamento degli sconti, per adeguarli a quelli applicati per l'Imu nel 2012. Per ora ci sono 500 milioni nella legge di Stabilità, ma per portarli a 1,2-1,3 miliardi il ministro Delrio starebbe valutando la concessione di maggiore flessibilità sulle aliquote dei comuni. Come? Aumentando la soglia massima al 3,5 per mille per le prime case all'11,6 per mille sulle seconde. Chi applica gli aumenti sarebbe obbligato all'uso delle maggiori risorse per gli sconti. Contro questa ipotesi si scaglia la Confedilizia. «Fatti i calcoli, questi nuovi aumenti, aggiunti a quelli della legge di Stabilità - afferma il presidente Corrado Sforza Fogliani - configurano la condizione richiesta per l'aumento dei canoni dei contratti di locazione concordati previsto dall'apposito decreto ministeriale». Salva-Roma. Nel Milleproroghe saranno riproposte le norme del Salva Roma che hanno già avuto un impatto. È il caso dei 400 milioni stanziati per evitare il default del comune di Roma Capitale. Il decreto prevedeva inizialmente anche un aumento dell'addizionale Irpef (ora allo 0,9%) di altri 0,3 punti percentuali, cancellato nel corso dell'iter legislativo; ma non è detto che l'aggravio venga riproposto. Affitti d’oro. Sarebbe in arrivo anche la norma che consente di superare il pasticcio degli «affitti d'oro» pagati da Camera e Senato per l'uso di alcuni palazzi nel centro storico. Verrebbe reintrodotta la norma che consente di recedere dagli affitti stipulati anche in mancanza della clausola di rescissione. Sardegna alluvionata. Solo oggi si scoprirà quali sono le altre norme del «Salva Roma» che troveranno spazio nel Milleproroghe. Tra queste potrebbero esserci i fondi, 25 milioni, in favore del Comune di Milano per l'Expò, ma anche le risorse in favore colpiti da calamità naturali, come la Sardegna. Sarebbe prevista una proroga per il pagamento delle tasse nelle aree colpite dall'alluvione lo scorso 18 novembre. Divieto incroci stampa-Tv. Lo ha promesso il premier, Enrico Letta nella conferenza stampa di fine anno. «Nel decreto sulle proroghe che faremo venerdì ovviamente entrerà la proroga sugli incroci proprietari fra stampa e tv». La norma, introdotta con la legge di Stabilità dello scorso anno sarebbe infatti scaduta a fine anno. «Chi aveva dubbi su questo non so bene a quale premier facesse riferimento...», ha scherzato Letta. La norma vieta per chi ha più di una rete televisiva di acquisire partecipazioni in imprese editrici di quotidiani. Proroga sfratti. La richiesta delle organizzazioni degli inquilini è per l'adozione di una proroga di un anno, per tutto il 2014, della proroga degli sfratti per famiglie con condizioni di reddito basse, presenza di anziani o minori, portatori di handicap gravi, malati terminali. Tra le richieste anche quella di bloccare gli sfratti in caso di morosità incolpevole.