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Pescara, 18/12/2025
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Data: 27/12/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Emergenza porto - Avanti con il dragaggio ma il traghetto non verrà. La pulizia dei fondali si lavorerà fino a 5 metri e mezzo

Esondazione del fiume. Barche spazzate dagli ormeggi e trascinate dalla corrente, «molte sono affondate, altre incagliate, una recuperata a Manfredonia». Battaglie di marineria e operatori commerciali per il dragaggio, arrivato dopo mesi di chiusura forzata del porto. Naufragio di due pescatori salvati dalla motovedetta quando le speranze erano ridotte al lumicino. Il 2013 è stato un anno intenso per il comandante del porto Luciano Pozzolano, a capo della Direzione marittima.
GRAZIE A SANTA BARBARA
«Ho pregato e ringraziato Santa Barbara. Nei giorni dell’esondazione ho visto situazioni critiche». Situazioni che in parte si sono risolte grazie alla spinta dell’acqua: «Vedere la forza dirompente del fiume è stata per me un’esperienza nuova - ha raccontato Pozzolano - La corrente ha favorito la pulizia dei fondali ma per contro, a causa della diga foranea, parte di quel materiale s’è accumulato nella darsena commerciale a scapito del dragaggio che andrà avanti fino a gennaio inoltrato». La profondità della darsena «sarà di cinque metri e mezzo» ha precisato il comandante. Gli operatori continuano a battersi affinché si scavi fino a sei metri e mezzo, tuttavia Pozzolano ha ribadito che «la darsena commerciale è in grado di accogliere traghetti e catamarani come quelli che in passato hanno assicurato i collegamenti con la Croazia». Tutto risolto? La risposta è no.
CROAZIA ADDIO
«Pescara la prossima estate non avrà una linea per Hvar e Spalato - ha rivelato Pozzolano - ma il dragaggio non c’entra: le compagnie di navigazione, complice la crisi, non hanno riscontrato convenienza, i costi sono elevati e nessuna società può concedersi il lusso di far viaggiare navi con pochi passeggeri o senza trasportare vetture». Stesso discorso per Ortona. In extremis una società croata ha mostrato interesse per Pescara, ma nulla di definito.
URGE IL PIANO REGOLATORE

Il rilancio del porto, ammette Pozzolano, passa per il piano regolatore portuale oggi bloccato: «E’ l’unica soluzione per renderlo funzionale e senza quel documento non è possibile ottenere risorse per i lavori. Ne ho parlato con la senatrice Federica Chiavaroli e il ministro Lupi». Motivo per cui la Regione è sollecitata da mesi a rilasciare la Vas.
UN TUBO PER IL PETROLIO
Novità dal fronte marittimo commerciale. La società di Di Properzio ha realizzato una condotta per il rifornimento di prodotti petroliferi che consentirà alle navi cisterna di svolgere le operazioni senza entrare in porto; c’è la possibilità di accogliere in darsena una nave adatta ai fondali. Se n’è parlato in Capitaneria.
BRINDISI E SALUTI
Il comandante Luciano Pozzolano ha salutato due ufficiali, tenenti di vascello, destinati a nuovi incarichi: Stefano Luciani assume il comando del porto di Cesenatico, Carmen Cirillo avrà un ruolo amministrativo in Capitaneria a Genova.

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