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Pescara, 18/12/2025
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Data: 28/12/2013
Testata giornalistica: Il Centro
Bilancio, non c’è l’accordo slitta a oggi il voto in aula. Chiodi preme per chiudere in giornata, al massimo nella notte Il Pd: sarà ostruzionismo, questo documento è un bollettino di guerra

L’AQUILA Fumata nera in Consiglio regionale. Dopo ore di infruttuoso dibattito in Commissione, il vicepresidente dell’assemblea Giorgio De Matteis è sceso in aula per aprire e subito rinviare la seduta a questa mattina alle ore 13. «Troppe richieste», sintetizza un consigliere. La commissione riprenderà a lavorare dalle 10. Al momento l’accordo non si trova nè tra maggioranza e opposizione nè all’interno della stessa maggioranza. Il presidente della Regione Gianni Chiodi vuole però chiudere assolutamente la partita oggi, al massimo nella notte ed evitare di andare in seduta anche lunedì, rischiando un incidente di percorso che porti alla mancata approvazione del bilancio e all’esercizio provvisorio. Ai suoi il governatore ha detto che vuole essere il primo presidente di questa regione a chiudere la legislatura con tutti i bilanci approvati entro l’anno. Lo ripeterà ai suoi alle 12 nel vertice di maggioranza appositamente convocato. Anche perché è in questa strana e anomala maggioranza che si nascondono le insidie maggiori. Le elezioni sono alle porte, le due componenti maggiori, Forza Italia e Nuovo Centrodestra, si stanno riposizionando in vista della campagna elettorale di primavera e questa dinamica pesa sulle decisioni da prendere. Nulla di deliberato dunque in commissione, e probabilmente sarà l’aula a parlare. L’unica indiscrezione trapelata dalla commissione indica la possibilità di salvare dai tagli il fondo ordinario per le riserve naturali per il quale si sono mobilitate tutte le associazioni ambientaliste abruzzesi. Non è stato affrontato invece l’altro spinoso problema dei tagli alla cultura (vedi box). Una delle questioni legate al bilancio è il parere dei revisori dei conti che, richiamando anche il parere della Corte dei conti, ha in qualche modo vincolato il parere positivo all’approvazione dei rendiconti del 2011 e 2012. Scrivono i revisori infatti che in mancanza di quei rendiconti «il percorso di risanamento finanziario iniziato anni or sono, non può essere definito raggiunto». Per il capogruppo del Pd Camillo D’Alessandro, il parere dei revisori conferma le perplessità sul risanamento e mette in dubbio «la certezza giuridica del raggiungimento dell’equilibrio di bilancio. Il motivo è semplice», spiega D’Alessandro, «e dipende dal fatto che non sappiamo se la previsione del pareggio è legittima. Ad esempio si ipotizza un avanzo, ma questo dovrebbe derivare dal risultato dell’anno precedente. Noi però non lo sappiamo se c’è, perché l’ultimo rendiconto approvato è del 2010 e lì c’era un incremento del disavanzo. Anche il 2011, approvato solo in giunta e non in consiglio, presenta un ulteriore disavanzo di 50 milioni. Per quanto ci riguarda quindi questo bilancio non è veritiero e nel tempo può provocare problemi. Infatti se poi si scoprirà che il rendiconto non è coerente col bilancio approvato, ci ritroveremo un buco in bilancio che farebbe saltare tutto e imporrebbe a chi governa di rimettere le tasse». Il Pd promette dunque ostruzionismo, anche perché la maggioranza, «per non inserire nostre estranee», non vuole accogliere le proposte di riforma presentate dal Pd la scorsa settimana. «Ma nei prossimi mesi il Consiglio non avrà più i poteri per fare riforme», dice D’Alessandro riferendosi alla “prorogatio” del Consiglio, «adesso c’era l’occasione per farlo. Invece ci troviamo di fronte a un bilancio che è un bollettino di guerra, con interi capitoli a zero euro. Non è proprio il bilancio di una regione risanata, e non è un caso che i numerosi stanziamenti di spesa richiesti dalle direzioni sono rimasti parzialmente disattesi. Meglio a questo punto l’esercizio provvisorio. E mi fa specie» conclude l’esponente del Pd, «che il governo nazionale non rilevi nei tavoli la situazione rilevata dalla Corte dei Conti e dai revisori».

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