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Data: 28/12/2013
Testata giornalistica: Il Messaggero
Toto, c’è l’intesa col fisco ma a pagare sarà Alitalia. Sulla testa del vettore tegola da 38 milioni dall’Agenzia delle entrate

CHIETI Non bastava il flipper di voci sull'ingresso del nuovo socio: Alitalia Cai ha passato il Natale con un verbale da 38 e passa milioni di euro chiuso insieme all'Agenzia delle entrate di Chieti come scomoda eredità della fusione con AirOne per l'attività svolta dal gruppo Toto tra il 2002 e il 2008 con aerei intestati a società irlandesi. Si tratta del primo atto formale che scaturisce dall'inchiesta aperta dal pm della procura di Roma Silvia Sereni che insieme alla Guardia di finanza aveva spulciato i bilanci recenti e passati della nuova compagnia di bandiera. Per la parte fiscale pm e finanza già dalla scorsa estate avevano passato le carte all'Agenzia che aveva girato per competenza il fascicolo alla direzione provinciale di Chieti: AirOne, infatti, aveva preso a noleggio airbus da quattordici società irlandesi mantenendo la sede legale in Abruzzo. Nel verbale iniziale, configurato verso la fine dell'autunno, tra Iva non pagata, tasse evase e ritenute non versate, più sanzioni e interessi si arrivava a un cumulo di 200 milioni di euro. Alitalia Cai e il gruppo teatino hanno aderito all'accertamento alimentando tuttavia il contraddittorio previsto in questi casi.
I RILIEVI

La prima e più importante osservazione era quella relativa all'obbligatorietà del domicilio fiscale irlandese per le società che acquistavano airbus (e poi li noleggiavano ad AirOne) per motivi legali: l'Irlanda infatti a livello internazionale è l'unico paese che aderisce alla convenzione di Cape Town del 2001 per cui le società che fabbricano velivoli in caso di mancato o incompleto pagamento degli acquirenti possono immediatamente ritornare in possesso dell'airbus. Respinta l'accusa di esterovestizione, c'era la convinzione di aver condotto un comportamento corretto alla luce del fatto che le società irlandesi non avevano utili e AirOne ha regolarmente pagato le tasse. Con dicembre alle porte e il pericolo di perdere un anno di competenza del cumulo (il 2002: la normativa tributaria per evasioni superiori a 50 mila euro raddoppia il periodo di monitoraggio fino a 10 anni) le parti, compresi i consulenti di Alitalia, si sono riviste tenendo al corrente la Procura romana. Toto e Alitalia hanno confermato l'intenzione di aderire al verbale per evitare il contenzioso che avrebbe bloccato i crediti Iva in sospeso; d'altra parte il fisco, di fronte all'opportunità di monetizzare subito ha abbassato il tiro anche alla luce dei documenti presentati dai consulenti fiscali di Toto a integrazione del verbale. Il ricalcolo dell'imponibile si è fissato su cifre comunque ragguardevoli: quasi 9 milioni di Irpeg, 5 di Irap, 17 di Iva comprese sanzioni e interessi più quasi 7 milioni di ritenute non pagate solo negli ultimi due anni, visto che il resto (2002-2006) era stato cancellato dalla prescrizione. A saldare la transazione sarà però Alitalia, che negli accordi con Toto risalenti al 2009 si impegna ad accollarsi i contenziosi relativi alle annualità ante fusione. In ogni caso, secondo fonti vicine al presidente Toto ci sarà una ripartizione interna della maximulta tra Alitalia e il gruppo chietino da valutare nelle prossime settimane. La questione per Alitalia Cai non guasta solo le buone feste perché, sempre a livello fiscale, la parte relativa al quadriennio 2009-2012 - non ancora formalizzata - conserva medesimi contorni visto che i contratti di leasing con le società irlandesi sono rimasti aperti fino a qualche mese fa. Per questo al tavolo del contenzioso tributario, con Toto, Alitalia Cai e fisco abruzzese c'erano pure i dirigenti dell'Agenzia delle entrate di Roma ai quali, per competenza, va il ricalcolo dell'imponibile degli ultimi anni. Morale della favola: se i criteri sono gli stessi (e tecnicamente non ci dovrebbero essere novità) si andrà verso un verbale bis da 18/20 milioni.

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