L’AQUILA Fumata nera. Il bilancio regionale non è stato approvato neanche ieri e la maratona continua, a meno il forcing della maggioranza non sia stato talmente efficace da aver portato all’approvazione all’alba di oggi .
Ieri è stata un’altra giornata di riunioni febbrili, scontri in commissione e continui rinvii della discussione in aula. Il governatore Gianni Chiodi: «Il nostro obiettivo è salvaguardare il sociale e la cultura. Con i tagli dello Stato, che fino al 2007trasferiva alla Regione 1,7 miliardi di euro l’anno ora quasi azzerati, sarà una sorta di miracolo». L’assessore al Bilancio, Carlo Masci: «Credo fortemente nel senso di responsabilità di tutti, anche dell'opposizione, non vedo un motivo per non chiudere entro il 31 dicembre».
Ma le opposizioni attaccano duramente il documento della giunta Chiodi: presentati 1.500 emendamenti. Camillo D’Alessandro, Pd: «Il bilancio regionale è falso, il pareggio in bilancio è falso letteralmente e giuridicamente, ed un bilancio falso produce buchi veri. Sul totale di entrate di oltre quattro miliardi, più di un miliardo deriva dal presunto avanzo di amministrazione dell'anno precedente. Proprio qui si consuma il falso, cioè il pareggio viene raggiunto con un miliardo di avanzo che giuridicamente non esiste perché non è stato approvato né il rendiconto del 2011, né quello del 2012, dai quali doveva derivare un avanzo. A dirlo non sono io, ma la Corte dei Conti ed i revisori, che tra l'altro segnalano che il risanamento non è concluso. E un bilancio falso rinvierà tra qualche mesi nuovi buchi e nuove tasse, questa è l'eredita di fine mandato di Chiodi ».
Il consigliere regionale del Movimento 139 Carlo Costantini: «La Corte dei Conti ritiene inadempiente la Regione sotto molteplici aspetti di non poco conto: in primis il mancato invio dei rendiconti consuntivi e del bilancio di previsione 2013, benché approvato lo scorso anno. La Regione Abruzzo dovrà, entro sessanta giorni dal deposito della pronuncia di accertamento da parte della Corte dei Conti (avvenuta in data 19 dicembre), approvare e consegnare tutti i documenti richiesti, a pena finanche dell’impossibilità di procedere all’attuazione dei programmi di spesa. L’ulteriore rischio che corre l’Abruzzo è che il Governo, al quale la Corte dei Conti invierà la propria relazione, possa impugnare il bilancio di previsione 2014 con risultati devastanti, anche in ragione dello stallo legislativo che sarà causato dalle prossime elezioni regionali». Maurizio Acerbo, Rifondazione comunista: «Ritengo vergognoso che finanziaria e bilancio non siano stati sottoposti alla concertazione come prevede lo Statuto. E’ emerso chiaramente nell'audizione dei segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil in commissione. E' ancor più grave che la giunta abbia consegnato ai consiglieri i documenti il 23 dicembre non consentendo sostanzialmente dibattito e approfondimenti necessari». Lucrezio Paolini, Idv: «E’ un bilancio con i piedi d’argilla».