CHIETI I 36 dipendenti del Ciapi, l’ente di formazione controllato per il 98% dalla Regione Abruzzo, hanno ricevuto poco prima del Natale le mensilità arretrate di luglio e agosto della cassa integrazione concessa a maggio 2011 e in scadenza. Ma la Regione, inspiegabilmente, ha di fatto deciso di staccare la spina all’ente di formazione non accordando una variazione di bilancio, relativa all’annualità 2013, di 400 mila euro prima promessa con il benestare di tutti i partiti che siedono nell’aula del consiglio regionale. Inoltre pare che non ci siano stanziamenti per il 2014. Il futuro del Ciapi resta nerissimo. La Regione, a detta dei sindacati Cgil, Confsal e Cisl, continua a voltare le spalle ad un ente di eccellenza che cura, attraverso i suoi lavoratori, tutti professionisti altamente qualificati del settore, la formazione per le aziende sparse sull’intero territorio regionale. «Siamo seriamente preoccupati per il prossimo anno» spiega Giovanni Placido della Cgil «in quanto la Regione non sembra avere intenzione di risollevare le sorti del Ciapi». Il riferimento è al tentativo, poi andato a vuoto, effettuato nei giorni scorsi dalla Rsa del Ciapi. Che, insieme ad un manipolo di lavoratori senza stipendio ordinario dal mese di marzo, ha fatto rotta sul consiglio regionale. Dove sono stati indirizzati una serie di fondi per il 2013, frutto del risparmio conseguito dalla Regione nei vari settori di competenza, ad altrettanti enti di emanazione regionale. Ebbene il Ciapi ha ricevuto zero euro. Una doccia fredda anche perché, almeno inizialmente, le cose sembravano andare nel verso desiderato dai sindacati e dai dipendenti del Ciapi che ha la sua sede principale in viale Abruzzo allo Scalo. «Abbiamo chiesto uno stanziamento economico minimo per poter supportare l’attività del Ciapi per i primi mesi del 2014. A margine di un patto bipartisan sancito tra i partiti» racconta Placido «il Ciapi era pronto a beneficiare di 400 mila euro dalla Regione». Ma quando i giochi sembravano ormai fatti tutto è saltato. La colpa, a detta dei sindacati del Ciapi, è dell’assessore regionale alle politiche del lavoro e alla formazione Paolo Gatti. Il quale, a quanto pare, ha bloccato il finanziamento pronto ad essere girato al Ciapi. «L’assessore Gatti» denuncia la Rsa Ciapi «ha negato ogni forma di aiuto ad un ente che lui stesso gestisce». Peraltro, ricordano i sindacati, la Regione ha concesso contributi a pioggia a molti enti, compreso al Centro di ricerca per l’agricoltura regionale (Cotir), che ha ottenuto ben 800 mila euro, ma non al Ciapi. Che deve fare conti con un monte debiti quantificato in circa 3 milioni di euro. Per il 2014, sembra che la Regione abbia previsto solo spiccioli per il Ciapi.