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Data: 31/12/2013
Testata giornalistica: Il Centro
Legnini: «Va fatta chiarezza sui conti della Regione»

PESCARA Sottosegretario Giovanni Legnini, il Consiglio regionale è stato tre giorni alle prese con l'approvazione di un Bilancio fortemente contestato dalle opposizioni che accusano la maggioranza di «falso» per mancanza dei consuntivi dei due anni precedenti. Che cosa ne pensa? «Mi pare che questa vicenda dei bilanci consuntivi e di previsione non possa essere annoverabile dentro la cornice di una schermaglia procedurale, ma ha a che fare con la sostanza del rapporto tra istituzione regionale e cittadini». C'è chi ha invocato l'intervento del governo. Che cosa può fare il governo? «Che cosa può fare il governo è scritto nella legge, non lo devo dire io. Il governo Monti è già intervenuto lo scorso anno impugnando il bilancio della Regione Abruzzo per violazione della Costituzione, e la Corte Costituzionale si è pronunciata con la sentenza 250/2013, dicendo che il bilancio è in parte illegittimo perché ingloba il cosiddetto avanzo presunto, e perché non c'è l'approvazione dei consuntivi 2011 e del 2012. Lo scenario che abbiamo di fronte è analogo a quello dello scorso anno». Meglio il ricorso all'esercizio provvisorio? «Ho rispetto per l'autonomia dell'assemblea legislativa regionale. Ciò che è certo è che la Regione è obbligata ad adeguarsi a quello che ha deciso la Corte Costituzionale e a quanto indicato dalla Corte dei conti per sanare illegittimità e inadempienze pregresse: occorre approvare i consuntivi ed emendare i profili di illegittimità». E se non ci si adegua? «In quel caso può intervenire il governo perché lo dice l'articolo 1 comma 8 della legge 213 del 2012 che ha riformato il sistema dei controlli contabili sulle regioni a seguito dei noti fatti della Regione Lazio. La norma dice che la Corte dei Conti trasmette al governo e al ministero dell'Economia gli atti perché adottino i provvedimenti dovuti. Quindi se l'intervento ci sarà dipenderà dalla regione e non dal governo». Chiodi sostiene che è impossibile raggiungere l'equilibrio di bilancio a causa dei conti lasciati da chi lo ha preceduto. «Si era detto che l'equilibrio di bilancio era stato raggiunto, lo sentiamo da anni. Delle due l'una: o non è vero equilibrio o è vero, qualcuno ce lo deve dire. Questo mi porta a fare una considerazione politica e lo faccio da cittadino: noi siamo oltre la scadenza della legislatura, tra qualche mese si voterà. Chi ha governato 5 anni ha il dovere giuridico, politico e morale di restituire ai cittadini e alle imprese, che hanno fatto molti sacrifici, un quadro di certezze, quale esso sia. Non possiamo lasciare in sospeso la valutazione circa i conti della regione. Siamo nel cuore del rapporto politico istituzionale tra ente regione e collettività. E questo punto non può essere oggetto di dubbio e di sospensione e va chiarito subito. E non possiamo fare in modo che questa cosa resti avvolta nelle nebbie della campagna elettorale».

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