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Pescara, 18/12/2025
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Data: 02/01/2014
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
Approvato il bilancio regionale tra veleni e minacce. Siamo già in campagna elettorale

Alla fine la maggioranza ha scelto di approvarsi bilancio e finanziaria in solitudine, con le opposizioni fuori dall’aula per protestare contro la conduzione del dibattito, la caduta di tutti gli emendamenti e il sospetto di legittimità del documento di bilancio per mancanza dei consuntivi 2011 e 2012. Opposizioni sul piede di guerra: «È stata una farsa».

PESCARA Gli abruzzesi dovranno abituarsi. Quella della fine dell’anno non sarà certo l’ultima battaglia in Consiglio regionale tra maggioranza e opposzione. Macchè. Da qui a maggio, quando si tornerà al voto per eleggere il nuovo governatore e il consiglio, di sceneggiate come questa ne vedremo tante. Insomma, alla fine la maggioranza ha scelto di approvarsi bilancio e finanziaria in solitudine, con le opposizioni fuori dall’aula per protestare contro la conduzione del dibattito, la caduta di tutti gli emendamenti e il sospetto di legittimità - avanzato dagli oppositori di Chiodi - del documento di bilancio per mancanza dei consuntivi 2011 e 2012. Su tutte le furie il capogruppo del Pd Camillo D’Alessandro: «Di fronte a un bilancio falso, e una procedura di approvazione violentata nelle regole, che ha impedito ai Consiglieri regionali di presentare proposte ed emendamenti, il Pd ha scelto di non partecipare alla farsa e si rivolgerà a tutte le autorità per verificare la legittimità del bilancio e del comportamento della maggioranza». Fuori dall’aula anche l’Italia dei Valori: il capogruppo Lucrezio Paolini ha ricordato i rilievi della Corte dei Conti e ha invitato ad andare all’esercizio provvisorio per avere tempo di approvare i bilanci consuntivi che mancano. Maurizio Acerbo di Rifondazione, che si è visto annullare centinaia di emendamenti, ha accusato il presidente dell’assemblea Nazario Pagano di aver «stravolto la prassi tenuta durante cinque anni dal presidente. Ora improvvisamente si fanno decadere quasi tutti gli emendamenti dell'opposizione. È evidente che invece di discutere i problemi della Regione per quattro giorni hanno lavorato all'elaborazione di una strategia per aggirare il confronto». A difendere il bilancio e l’operato del presidente Gianni Chiodi, Riccardo Chiavaroli di Forza Italia: «Impiccarci al dibattito sulla legittimità è sbagliato, abbiamo dato una immagine sbagliata all’opinione pubblica perché i pareri dei revisori ci hanno confortato, i lavori sul bilancio sono assolutamente legittimi dal punto di vista formale e sostanziale». Inutile nascondersi: la campgna elettorale è ufficialmente aperta. Dalle parole ai conti: ammonta a 5 miliardi e 950 milioni di euro (circa 600 milioni in meno dell’anno precedente) il bilancio di previsione 2014 della Regione Abruzzo. Sul fronte delle entrate, oltre a un avanzo di amministrazione pari a un miliardo e 110 milioni di euro, 2 miliardi e 756 milioni (64 in meno del 2013) arriveranno da tributi e gettiti erariali, 209 milioni da contributi e trasferimenti dell'Unione Europea e dello Stato, 46 milioni da entrate extratributarie, 288 milioni da alienazioni e riscossione crediti, un miliardo e 541 milioni da contabilità speciali. Per quanto riguarda le spese, invece, 26 milioni di euro saranno destinati al funzionamento degli organi istituzionali, 219 milioni all'amministrazione generale (in cui rientrano i costi del personale), 6 milioni e 158mila euro alle politiche abitative, 47 milioni e 400mila alle opere pubbliche, 61 milioni di euro alla difesa del suolo e alla protezione civile, 271 milioni ai servizi e alle infrastrutture per la mobilità e il trasporto merci, 4 milioni e 400mila euro all'agricoltura e all'economia montana, 12 milioni per le attività produttive, 12 milioni e mezzo per il turismo, 20 milioni per l'istruzione e la cultura, 3 milioni e 400mila per le politiche del lavoro, 2 miliardi e 400 milioni per la tutela della salute, 27 milioni per la protezione sociale, 13 milioni per le politiche delle autonomie locali, un miliardo e 122 milioni per i fondi, 192 milioni per la gestione del debito, un miliardo e 541 milioni per le contabilità speciali. «Purtroppo – commenta il Presidente della Commissione Bilancio Emilio Nasuti – anche quest’anno abbiamo dovuto fare i conti con un’ulteriore riduzione delle risorse a disposizione. Abbiamo fatto del nostro meglio per tutelare le legittime aspettative dei nostri concittadini, grazie all’impegno concreto che maggioranza e opposizione hanno dimostrato durante i lavori della Commissione».

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