Si è presentato in stazione, è sceso al livello dei binari, si è sistemato tra il primo e il secondo e poi ha annunciato a gran voce che si sarebbe suicidato. Come? Utilizzando una bomba che diceva di nascondere tra gli abiti. Dai viaggiatori la voce si è trasmessa in un lampo fino alla Polizia ferroviaria. Gli agenti sono arrivati subito ma prima che tornasse un po’ di calma è trascorsa un’ora. Di fatto la stazione è rimasta bloccata tra le 9 e le 10.
Protagonista di questa storia è Raffaele D’Incecco, 54 anni, pescarese, poi arrestato e subito dopo ricoverato in ospedale, nel reparto di Psichiatria. D’Incecco è, per certi versi, un personaggio pubblico: dieci anni fa sequestrò negli uffici del Comune la segretaria dell’allora sindaco Carlo Pace.
Attualmente era agli arresti domiciliari per scontare una vecchia condanna a quattro anni e sei mesi, per una vecchia storia connessa allo spaccio di droga. E proprio da casa, ieri mattina, si era mosso violando i provvedimenti restrittivi cui è sottoposto.
Gli agenti della polizia ferroviaria, coordinati da Davide Zaccone, lo hanno fermato a fatica, dopo aver interrotto la linea ferroviaria, e lo hanno condotto in ufficio, dove l'uomo è stato ascoltato. Stando alla ricostruzione della polizia, la sua evasione, e la sua esasperazione, sarebbero connesse - secondo la sua versione - alla necessità impellente di allontanarsi da casa dove puntualmente, ogni giorno, lo cercano vecchi amici che gli chiedono di saldare un vecchio debito. Denaro, suppongono gli investigatori, per una partita di droga da lui non pagata. Che l’uomo riceva certe visite quotidiane è un fatto, la Polfer ha ascoltato una testimone che avrebbe confermato le minacce subite da D’Incecco che a sua volta ripete di non avere i soldi e nemmeno di dovere soldi a qualcuno. Però tra povertà, disoccupazione, arresti domiciliari e per giunta tormentatori che non gli lasciano tregua ieri mattina aveva deciso di farla finita non sapendo come uscire da questo tunnel.
Adesso a indagare è la Squadra Mobile. C’è però un ostacolo, D’Incecco ha raccontato la storia ma non ha fatto nomi. Nel frattempo ha beccato un nuovo ordine di custodia cautelare, questa volta per evasione, resistenza e interruzione di pubblico servizio. Non è in cella, al momento, ma in una stanza di degenza dell’ospedale Santo Spirito.