TERAMO La manutenzione dei parchi fluviali è stata tra gli argomenti principali che hanno caratterizzato il consiglio comunale di ieri dedicato alle interrrogazioni. A porre il quesito relativo alla situazione dei lungofiumi è stato Valdo Di Bonaventura (Città di virtù). Il consigliere di fatto ha ripreso l'argomento già trattato nel controbilancio stilato dall'opposizione sull'attività dell'amministrazione denunciando le gravi carenze manutentive di entrambi i parchi. «Il lungofiume è di fatto reso impraticabile», ha fatto notare, «da una serie d'interruzioni e da un progressivo degrado». Di Bonaventura in particolare ha ricordato come il tratto interrotto dai lavori del Lotto zero a Porta Romana non sia stato ancora ripristinato dall'Anas. Non è questo, però, l'unico punto critico del lungofiume del Tordino. «Un'altra interruzione si sta creando poco più in là rispetto alla zona sotto porta Romana», ha spiegato il consigliere, «e l'isolamento di alcune zone dell'area fluviale ne favorisce il degrado con la proliferazione di discariche abusive». Irrisolto resta anche il problema della riparazione del ponte crollato, mesi fa durante il passaggio di un mezzo della Team, lungo il Vezzola. «L'amministrazione aveva assicurato interventi immediati», ha osservato Di Bonaventura, «ma fino ad oggi non è stato fatto nulla». (g.d.m.)
di Lorenzo Colantonio wTERAMO La Fondazione di Mario Nuzzo cala l’asso: si rivolge allo studio legale Bird & Bird di Milano per chiedere i danni. Il tribunale dell’Aquila, invece, rinvia di mesi la causa delle cause. E loro tirano un mezzo sospiro di sollievo. Loro sono gli ex del Cda Tercas, con la vertice l’ex presidente Lino Nisii e accanto l’ex dg Antonio Di Matteo, finito agli arresti domiciliari. Il commissario di Bankitalia, che guida la Tercas da maggio del 2012, ha presentato un conto shock: ha chiesto un risarcimento che non ha precedenti di 190 milioni 721.777 euro e 59 centesimi a venti ex della Cassa di Risparmio teramana. E la prima udienza, di quella che si chiama “azione di responsabilità” per ripianare un buco di 220 milioni, era già stata fissata al 31 marzo prossimo. Ma i giudici aquilani hanno concesso altri sette mesi e 11 giorni in più di tempo ai venti citati a giudizio fissando la nuova data all’11 novembre. Cioè a fine anno. Sora chiede una provvisionale (in altre parole un anticipo del risarcimento) di 30 milioni di euro, in solido (cioè ne devono rispondere assieme) ad Antonio Di Matteo e Lino Nisii; 20 milioni a Francesco Corneli, Claudio Di Gennaro, Mario Russo, Guglielmo Marconi, Luigi Marini, Simona Conte, Luigi Montironi e Gianfranco Scenna; 18 milioni a Federica Morricone, Alfredo Rabbi, Massimo Dell'Orletta, Luca Di Eugenio; 15 milioni a Roberto Carleo, Giuseppe Cingoli, Antonio De Dominicis, Antonio Forlini, Enzo Formisani e Fabrizio Sorbi. Il rinvio, determinato da non meglio definiti motivi tecnici, darà a tutti la possibilità di difendesi meglio dalle richieste da capogiro. Passiamo alla Fondazione del presidente Mario Nuzzo che, ieri pomeriggio, ha deciso di dare incarico al colosso legale Bird & Bird per decidere se e quando costituirsi parte civile contro Di Matteo e Nisii per chiedere i danni. Intanto l’azionista di maggioranza della Tercas si prepara all’arrivo dei pugliesi della Popolare di Bari nominando un nuovo componente del Consiglio di Indirizzo. Cristina Martella, insegnante ed imprenditrice di Atri, designata dal sindaco Gabriele Astolfi, entra al posto di Marino Iommarini che il 7 ottobre scorso è entrato a far parte del Consiglio d’amministrazione dell’ente. Con la nomina di ieri si è completata la ricostituzione dell’organo di indirizzo dell’Ente che conta dieci componenti: Mario Nuzzo, Giovanni Coletta, Maria Vittoria Cozzi, Attilio Danese, Carlo De Sanctis, Giovanni Di Giosia, Gianfranco Mancini, Cristina Martella, Roberto Prosperi e Alessandra Striglioni ne’ Tori.