Altri 13 lavoratori assunti dalla Xpress per l’aeroporto sono stati licenziati. Si tratta dell’ennesimo colpo di mannaia che quasi dimezza la pattuglia di 60 giovani assunti il 7 novembre per lavorare in distacco in altri scali in attesa che andasse a regime quello del capoluogo. Dopo i primi 7 licenziamenti e altri 6 che invece si sono dimessi spontaneamente, con queste altre uscite il conto delle «perdite» sale a 26. La Regione ha bloccato, e in prospettiva revocherà, il finanziamento di 800 mila euro concesso nell’ambito del bando «Lavorare in Abruzzo 3», dopo una serie di contestazioni formali. L’azienda ha sempre affermato di voler tirare dritto e continuare nel progetto, anche senza i soldi della Regione e anche se ancora non ci sono aerei in manovra. «La presente per comunicare il nostro recesso dal rapporto di lavoro, a causa del mancato superamento del periodo di prova», scrive l’ad, Giuseppe Musarella. «Questa è la motivazione formale ma a noi è stato detto altro - spiegano alcuni lavoratori -. L’azienda non ha più i fondi della Regione, l’aeroporto non è partito. Ci hanno anche detto che vogliono riassumerci: ci siamo fidati di Xpress e non siamo contro di loro, abbiamo aspettato a raccontare la nostra storia ma ora siamo preoccupati».