PESCARA La notizia delle dimissioni di Cialente gli è arrivata per telefono con un preavviso di qualche ora da un amico bene informato. Quando in serata se n’è avuta conferma, ufficializzata dai lanci di agenzia, Nazario Pagano, neo coordinatore di Forza Italia, era a Teramo con Federica Chiavaroli, coordinatrice di Ncd, con il consigliere regionale Lorenzo Sospiri e con il governatore Chiodi proprio per discutere di strategie in vista delle imminenti sfide elettorali. Lo scenario è mutato di colpo, anticipando i contorni della bagarre elettorale che sta per scatenarsi. Regione, Teramo, Pescara. «E adesso anche L’Aquila, ammesso che Cialente non decida di tornare sui suoi passi e di ritirare le dimissioni» dice Pagano, giustamente cauto: «Abbiamo memoria di precedenti situazioni che si sono poi risolte in un nulla di fatto». Ma la macchina organizzativa è già oliata, il motore acceso, e Cialente ha detto che non torna indietro. Pagano non si nasconde: «Molti amici mi hanno contattato per chiedermi di impegnarmi anche sul fronte aquilano - rivela il neo coordinatore forzista -, aspettiamo gli sviluppi. In caso di voto all’election day del 25 maggio sono sicuro che l’elettorato aquilano terrà conto del fallimento politico del centrosinistra, tanto più drammatico perché la ricostruzione dell’Aquila è un caso nazionale» continua Pagano, al lavoro «per trovare le persone migliori per assicurare un futuro al capoluogo abruzzese». Scenario che il segretario regionale del Pd, Silvio Paolucci, preferisce accantonare sperando in un ripensamento di Cialente: «Non ho rilasciato dichiarazioni sulle dimissioni del sindaco dell’Aquila perché ritengo fosse prematuro farlo - commenta Paolucci -. Questo è il momento della riflessione, avrò con lui un confronto sereno, solo dopo procederemo con tutti i passaggi del caso».