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Data: 12/01/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Trasatti: c’è bisogno di un cambio di passo. Il segretario provinciale della Cgil: strategie e rispetto delle regole per salvare questa città dal declino

L’AQUILA Preoccupazione per quanto emerge in questi giorni dalle inchieste sui puntellamenti è stata espressa dal segretario provinciale della Cgil, Umberto Trasatti. Questa vicenda «genera un sentimento intriso di indignazione, frustrazione e preoccupazione per una città così già tragicamente colpita da quel 6 aprile 2009 e fortemente provata dal dopo terremoto. Qualora dalle risultanze della magistratura – organo verso cui nutriamo la massima fiducia e che merita rispetto, sempre e da parte di tutti – venissero confermate le accuse, ne deriverebbe un quadro di rilevantissima gravità». Per Trasatti «gli effetti sotto il profilo dell'immagine della città hanno già prodotto i primi segnali negativi da parte del governo con dichiarazioni – peraltro inesatte – da parte del ministro Trigilia che abbiamo avuto il piacere di incontrare una sola volta poiché, purtroppo, non ha proseguito la positiva stagione di confronto avviata dal suo predecessore». Tali segnali, secondo il segretario Cgil L’Aquila rischiano di alimentare nel resto del Paese giudizi e luoghi comuni che L'Aquila non merita. «Ora, però», prosegue, «che vi sarebbe la necessità, se possibile, di un dibattito di livello da parte della classe dirigente assistiamo, invece, ancora una volta al solito “teatrino della politica” fatto di palesi incoerenze da parte di chi altrove, in altri luoghi istituzionali dinanzi a fatti analoghi o, addirittura, dinanzi a condanne da parte della magistratura, non ha mai chiesto alcuna assunzione di responsabilità politica: L'Aquila non merita neanche queste ridicole contraddizioni. L'Aquila è una città caratterizzata da una vera e propria emergenza sociale e chi vive una condizione drammatica legata alla mancata ripresa del lavoro, alle scadenze delle misure di sostegno al reddito, alle incertezze sul futuro dei propri figli, guarda a quanto sta accadendo con occhi diversi da quelli del singolo esponente politico». Di qui, un appello al sindaco a mettersi in discussione – la lettera è stata scritta prima dell’annuncio delle dimissioni – ma anche un invito alla riflessione da parte di tutta la classe dirigente. «Abbiamo bisogno di un cambio di passo e di segnali chiari», conclude Trasatti, «a partire dal tema della legalità, ed abbiamo la necessità che si rilanci un azione di governo fatta di concretezze, di scadenze verificabili, nell'interesse di una città che ha il diritto di scegliere il percorso migliore per evitare il declino».


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