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Pescara, 17/12/2025
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Data: 12/01/2014
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
Verso il voto a Pescara - Mascia o raddoppia? Centrodestra alle primarie Fiorilli terzo incomodo nel «derby» con Testa

PESCARA Mascia o raddoppia? Il quiz dell'anno nel centrodestra può essere risolto solo dall'interessato. Dalla decisione del sindaco dipende, infatti, se il centrodestra farà per la prima volta nella sua storia le primarie, un unicum non solo a Pescara, ma anche a livello nazionale. Che è una tentazione forte benché non sia nel Dna di Forza Italia, Nuovo centrodestra, e Fratelli d'Italia con la rinascente Alleanza nazionale. Una tentazione così forte che Armando Foschi, ad esempio, ha già posto le basi per una candidatura di Fratelli d'Italia-An nel caso in cui le due anime maggioritarie non trovassero la sintesi su un nome forte. Fra il centrodestra e le primarie, quindi, c'è di mezzo Mascia che nei mesi scorsi ha più volte riproposto la propria candidatura. Più defilato, ma non per questo meno voglioso di cimentarsi, è Guerino Testa. Già cinque anni fa, Testa fa era stato in ballo per la corsa a Palazzo di Città, prima che Mascia ottenesse l'investitura ufficiale, venendo poi dirottato alla Provincia dove, per la cronaca, ottenne una vittoria storica in una istituzione che era sempre stata guidata dal centrosinistra. Mascia è rimasto belusconiano tout-court e si ripresenta sotto la bandiera di Forza Italia; Testa, invece, è diventato diversamente berlusconiano guadagnandosi il benestare del Nuovo centrodestra. I giochi grossi sono appannaggio dei due partiti che hanno appena eletto i coordinatori regionali rispettivamente in Nazario Pagano e nella senatrice Federica Chiavaroli. Ma solo agli occhi degli osservatori superficiali si può parlare di lotta a due. In realtà, gli aspiranti sindaci sono di più e se passa la linea delle primarie, saranno almeno quattro. Fra i due "litiganti" Mascia e Testa, a godere potrebbe essere il classico terzo incomodo ovvero Berardino Fiorilli (Pescara Futura), delfino di Carlo Masci, vice sindaco e assessore alla Mobilità, molto visibile sul territorio, che, a differenza degli altri due, appare meno schierato politicamente e più presente sui problemi del territorio. Last, but not least, lo stesso Fiorilli, sempre misurato e modesto, non disdegna la candidatura ed è la prima volta che accade... Come detto in apertura, alle primarie punta anche la neonata formazione Fratelli d'Italia-Alleanza nazionale, presieduta da Armando Foschi, che ha celebrato da poche ore la prima riunione provinciale e che formerà il gruppo consiliare al Comune la prossima settimana, oltre ad aprire circoli e una propria sede a febbraio. Assemblea partecipata alla quale sono intervenuti, fra gli altri, Roberto Petri, Alessandro Baldati, Antonio De Vincentiis, Alessandra Petri, Giulio De Collibus, Enio Picca, Manuela D'Alleva, Nicola Ricotta, Elio Tilli e Roberto Rosa. «Insieme a Roberto Petri - spiega Foschi - chiediamo alle altre forze politiche cittadine che compongono la coalizione di centrodestra di attivare il tavolo politico. Nel caso in cui Forza Italia dovesse rinunciare ad esprimere una propria candidatura (Luigi Albore Mascia ndr), - questo è il passaggio-chiave - noi esprimeremo un nostro candidato sindaco la prossima settimana». Dichiarazione che si presta a una doppia lettura: da una parte c'è la fedeltà a una linea di correttezza nei confronti di Mascia, perché se c'è ancora lui in campo, Fratelli d'Italia-An non si mette di traverso; dall'altra, però, c'è una mezza rivelazione sul fatto che sarà molto difficile arrivare a una sintesi sulle candidature, altrimenti Foschi non avrebbe parlato di «pochi giorni». Di certo, il nuovo soggetto politico ha già chiesto la disponibilità a Marcello Antonelli che ci sta pensando. Se quello fra Mascia e Testa è un derby annunciato, quello fra Mascia e Antonelli sarebbe un derby al quadrato, che l'assessore, ufficialmente, non vuole giocare «perché se c'è in ballo il sindaco uscente, il problema non si pone». La questione è che il centrodestra si aspetta da Mascia un cavalleresco «avanti un altro». Lo stesso Testa non andrebbe mai a una contrapposizione aperta nei confronti del sindaco amico, non solo di cordata. E nessuno auspica che a Pescara possa ripetersi un caso-Montesilvano, quando Cordoma sbattè la porta e andò per suo conto. Aprendo così le porte di Palazzo di città al centrosinistra.

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