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Data: 12/01/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Mini-Imu, dubbi e confusione ma il versamento non slitterà

Molte incertezze sulla compilazione del modello F24
(o del bollettino), si attendono chiarimenti dal ministero

ROMA La mini-Imu non è in discussione: il governo ha fatto chiaramente capire che non c’è alcuna possibilità di far slittare il termine per il pagamento della quota residua dell’imposta 2013 sull’abitazione principale, nei Comuni che hanno applicato un’aliquota più alta di quella standard nazionale. Ed ha risposto in questo senso anche ai sindaci che hanno ipotizzato un rinvio nel proprio territorio. Questa linea intransigente è dettata dalla necessità di assicurare entro gennaio il gettito, per contabilizzarlo al 2013 in base alle regole Eurostat. Ma a meno di due settimane dalla scadenza del 24 gennaio, i contribuenti devono fare i conti con varie incertezze sulle modalità di versamento del tributo. È verosimile quindi che nei prossimi giorni arrivi qualche chiarimento in più dal ministero, ed è anche probabile, oltre che auspicabile, che venga usata ampia tolleranza verso gli errori.
TRIBUTO ANOMALO
La mini-Imu è di per sé un tributo anomalo, visto che si versa ora in relazione allo scorso anno ed è dovuto in misura del 40 per cento solo da una parte dei contribuenti. La prima cosa da fare dunque è capire se bisogna pagare, ossia se il proprio Comune ha deliberato per l’abitazione principale un’aliquota superiore al 4 per mille. L’informazione dovrebbe essere in evidenza sul sito Internet del Comune stesso. Il calcolo di per sé è un po’ macchinoso ma non presenta particolari incertezze, anche se forse andrebbe chiarito in modo esplicito che la «detrazione di base» menzionata nel decreto legge comprende anche la maggiorazione per i figli residenti. Ma una volta eseguiti i conteggi non si ha ancora la certezza che il pagamento vada effettuato: per case di basso valore catastale l’importo (anche diviso tra più proprietari) può risultare inferiore ai 12 euro, che è la soglia minima fissata a livello statale; ma i Comuni hanno la possibilità (e qualcuno lo ha fatto) di abbassare questo valore e incassare quindi anche 8 o 10 euro o ancora meno. Dunque meglio verificare.
I veri dubbi però arrivano al momento del versamento vero e proprio. Si può optare per il modello F24 bancario o per il bollettino postale, mentre non è vero che i Comuni debbano inviare un bollettino precompilato: l’obbligo previsto nel comma 680 della legge di stabilità riguarda la maggiorazione Tares da versare entro la stessa data. In ogni caso ci sono alcune caselle da compilare: l’anno da indicare è il 2013, il codice tributo “3912” ossia quello dell’Imu abitazione principale. Il buon senso suggerirebbe di barrare “saldo” anche se non c’è stato acconto; è anche vero però che le istruzioni del modello F24 prevedono di barrare entrambe le caselle in caso di pagamento in un’unica soluzione. C’è poi chi suggerisce di compilare pure la casella rateazione scrivendo “0101”. Quanto allo spazio in cui bisogna specificare l’importo della detrazione per abitazione principale il proprietario unico scriverà probabilmente “200” (somma eventualmente maggiorata con quella spettante per i figli) e il proprietario al 50 per cento “100”, visto che questi sono le somme che intervengono nel calcolo. Aderendo però alla scuola di pensiero per cui quello del 24 gennaio è in realtà un saldo, si potrebbe essere tentati di indicare la metà di questi importi.
SE SI FANNO ERRORI
Cosa succede se si sbaglia? Almeno sugli aspetti più formali non ci dovrebbe essere eccessiva severità, come è avvenuto anche nel 2012, in base alla regola generale per cui le effettive incertezze non possono essere imputate al contribuente. In caso di versamento minore del dovuto, potrebbe forse applicarsi per analogia il comma 728 della legge di stabilità, che prevede la possibilità di mettersi in regola senza sanzioni e interessi entro il prossimo 16 giugno, in relazione alla seconda rata dell’Imu. Peccato che nel decreto legge appena approvato dal Senato (ma non ancora in vigore su questo punto) il termine sia stato anticipato proprio al 24 gennaio, cioè proprio la data-limite per la mini-Imu.

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