Iscriviti OnLine
 

Pescara, 17/12/2025
Visitatore n. 750.271



Data: 14/01/2014
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
Guerra tra tassisti per le corse rubate. Esposto in procura: da un computer remoto sarebbe stato violato il sistema radio

PESCARA Una spy-story nel mondo dei tassinari, sfociata in denunce penali e in un ricorso al tribunale civile. La vicenda è tutta interna a uno dei due consorzi locali, il Cometa. L’oggetto del contendere: alcune corse notturne, che sarebbero state «soffiate» illecitamente e in modo fraudolento da due iscritti ai colleghi sfruttando un accesso remoto e manipolando tramite questo il regolare funzionamento del sistema digitale Radio Taxi.

Un comportamento che, se confermato, sarebbe gravissimo. Tanto che la vicenda è finita in un esposto già inoltrato alla procura penale. Oltretutto, si legge nel ricorso civile presentato da due tassinari al tribunale di Chieti contro lo stesso Consorzio Cometa, la cooperativa sociale Samarcanda(che gestisce il call-center) e la Microtek di Pagnacco (che ha fornito software e terminali), sarebbe avvenuto in questo modo «un accesso indebito a informazioni riservate e per così dire "privilegiate"», a fini personali. Quello che appare come uno scontro senza esclusioni di colpi tra l’amministrazione di Cometa e alcuni dissidenti aveva provocato a carico di quest’ultimi, a inizio dicembre, una sanzione disciplinare con spegnimento dei terminali di due mezzi per 45 giorni e una sanzione di 1250 euro; un provvedimento motivato dagli amministratori di Cometa con la violazione di alcune norme del regolamento interno, come l’acquisizione dei tabulati delle chiamate richiesti al call-center senza informare il Cda del consorzio e la guida dei mezzi affidata frequentemente a famigliari sebbene questo - affermano gli avvocati - «sia consentito in maniera specifica dalla legge 21/1992». A questa sanzione è seguita, come si accennava, la reazione dei due destinatari della stessa che, tramite ricorso civile al giudice monocratico, hanno intanto ottenuto lo scorso 3 gennaio, ex articolo 700, la riattivazione dei due terminali radio di bordo. Mentre il 24 gennaio si terrà l’udienza di comparizione delle parti riguardo alla richiesta di dichiarare illegittime le sanzioni che hanno acceso la faida interna al Cometa. Tutto è nato però dalle corse notturne che sarebbero state «soffiate» ai colleghi manipolando il sistema radio-taxi, almeno è quanto si sostiene negli atti di causa. Il 23 ottobre scorso, infatti, uno dei ricorrenti si è accorto di due chiamate prenotate al mattino alle ore 5.45 e alle ore 5.47, rispettivamente a Pescara e Francavilla al mare; orari di prenotazione anomali, perché di solito tra una corsa e l’altra intercorrono cinque minuti. Grazie a una telefonata compiuta dopo la mezzanotte al call-center di Samarcanda, il tassista aveva con grande sorpresa scoperto che le due corse prenotate avevano inizialmente un orario coincidente, le ore 5.45, ma che qualcuno aveva già telefonato per differirle di due minuti. «In tal modo» - si legge nel ricorso «qualcuno ha avuto la possibilità di prendere in carico tramite il radio-taxi entrambe le corse». Dal terminale a bordo è infatti possibile, conoscendo però in anticipo gli orari delle corse prenotate (e qui emerge l’indizio dell’accesso al sistema da un computer remoto), accettare la prima corsa (il sistema contatta infatti tramite gps l’auto più vicina al punto di prelievo), "sprenotarsi" in due minuti e quindi prendere anche la seconda corsa magari per cederla a un collega con cui si è d’accordo. La parola su questa ricostruzione però ora passa al giudice.

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it