ROMA I sindacati tifano Etihad. Lo fanno capire al termine dell’incontro con l’ad di Alitalia Gabriele Del Torchio in cui si è fatto il punto sulla trattativa in corso e sul piano industriale. Del resto sono consapevoli che il vettore di Abu Dhabi è davvero l’ultima chance di salvezza e sarebbe folle perdere l’occasione. Per questo promettano la massima collaborazione e pace sociale. Forti del fatto che la compagnia tricolore ha confermato che i 1.900 esuberi previsti saranno gestiti con Cig e contratti di solidarietà. Restano quindi congelate, almeno per ora, misure più dure come i licenziamenti. Anche se la cura targata Del Torchio è tutt’altro che light, tanto basta ai rappresentanti di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil Trasporti e Ugl per affermare che il negoziato è in discesa e che il clima è positivo. Soprattutto perché il governo, questo è certo, aprirà il paracadute degli ammortizzatori sociali. In Cig ci sono infatti già circa 1.000 dipendenti.
PILOTI E HOSTESS NEL MIRINO
Nel dettaglio, i 1.900 esuberi comprendono 280 piloti, 350 assistenti di volo, 480 addetti di terra, 190 addetti della manutenzione e 600 tra il personale degli uffici. Come hanno sottolineato i sindacati, è «evidente che questo piano (300 milioni di risparmi, di cui 128 sul costo del personale) consente la sopravvivenza dell'azienda in vista dell'arrivo del partner «con il quale dovrà essere predisposto un programma più articolato che punti allo sviluppo della compagnia». E, a proposito di partner, con «Ethad - ha detto il segretario della Uil Trasporti Marco Veneziani- la trattativa va avanti abbastanza bene». Ma quello che è più importante, per Veneziani, è il punto fermo posto dall'azienda: «Alitalia ci ha garantito che non vi saranno licenziamenti. Abbiamo chiesto e ottenuto che tutto sia gestito con strumenti solidaristici». Sulla stessa linea Mauro Rossi della Cgil: «Ora ci sarà un approfondimento settore per settore e la verifica delle ipotesi di ricorso ad ammortizzatori sociali per ogni area». Ma, ha sottolineato Rossi, tutto avrà un senso se questo piano-ponte sarà legato all'arrivo di un partner che garantisca un futuro produttivo. Qualche segnale comunque arriva. Visto che Gabriele Del Torchio ha aperto l'incontro con i sindacati, spiegando che dicembre e gennaio sono andati meglio rispetto al budget. Il confronto riprenderà domani, quando si comincerà ad approfondire la situazione nelle diverse aree del personale. Ieri invece il cda di Alitalia si è occupato di questioni di routine. Al summit non ha partecipato il numero uno di Poste, Massimo Sarmi, che è comunque in stretto contatto con il vertice. L’obiettivo comune, non solo di Poste ma anche degli azionisti privati, è chiudere la partita prima dell’estate. Da Palazzo Chigi confermano: matrimonio con Etihad al massimo entro fine aprile. E incrociano le dita, augurandosi che Letta riesca addirittura a bruciare i tempi dopo il viaggio nel Golfo.