PESCARA La domanda che puntuale ritorna è: «Gianni Chiodi sarà ancora il candidato governatore del centrodestra?». Domanda retorica per Forza Italia, che ha già creato un cordone protettivo attorno a Chiodi per respingere i riflessi dell'inchiesta che lo coinvolge e degli adulteri consumati in hotel. Un po' meno per gli alleati, che potrebbero approfittare dell'attuale debolezza di Chiodi per giocare al rialzo. Il Ncd potrebbe mettere sul tavolo la candidatura a sindaco di Pescara tanto ambita da Guerino Testa, o lanciare lo stesso Testa alla Regione. Ma al momento si segue la linea della pruenza. «Ho parlato con il ministro Gaetano Quagliarielloi velocemente -dice la senatrice Federica Chiavaroli-, confermiamo la fiducia a Chiodi». Ancora più appassionata la difesa che arriva da Paolo Tancredi, deputato Ncd: «Eliminare centinaia di nomine nei cda, abbassare le tasse regionali, dimezzare le auto blu, abbattere il deficit regionale di un milione di euro, gestire la sanità in maniera sana e trasparente. Quella che poteva apparire un'utopia in Abruzzo è diventata realtà grazie a Gianni Chiodi».
A sinistra il consigliere regionale di Rifondazione comunista, Maurizio Acerbo, non chiede la testa del governatore ma un singolare ravvedimento operoso: il taglio delle retribuzioni dei politici regionali. «Non commento -spiega Acerbo- il battagliero proclama di Chiodi: se le sue performances amorose non siano costate un euro alla comunità saranno le autorità competenti a stabilirlo». La sua riflessione è un'altra: «E’ evidente, dopo un ventennio di scandali, che il livello retributivo così privilegiato degli eletti in Regione non costituisce un baluardo contro la corruzione o tentazioni». Per rispondere all'ondata di sconcerto che attraversa la cittadinanza abruzzese, l'esponente di Rifondazione invita dunque Chiodi e la sua maggioranza ad approvare, già nel prossimo Consiglio regionale, il taglio delle retribuzioni di consiglieri, assessori e presidenti, ponendo anche uno stop ai vitalizi di cui godono gli eletti dopo una sola legislatura.