LANCIANO «Mi rendo conto di aver fatto un gravissimo errore specie nei confronti della mia famiglia, ma ero innamorato di quella donna e volevo dimostrarle che potevo fare tutto per lei». Così l'ex assessore alla Cultura della Regione Abruzzo, Luigi De Fanis, durante il confronto con l’ex segretaria Lucia Zingariello, in Procura a Lanciano.
Il sexygate abruzzese si è arricchito ieri di un nuovo capitolo con l’attesissimo faccia a faccia tra i due ex amanti. «Volevo fare colpo su Lucia, ma mai ho avuto intenzione di separarmi -ha proseguito De Fanis- , eppure avrei potuto perchè niente mi poteva trattenere dal rifarmi una vita». L’ex assessore, indagato per tentato omicidio è stato interrogato per oltre un'ora e mezza, negando recisamente di aver avuto intenzione di uccidere la moglie. La consorte e presunta vittima, Rosanna Ranieri, a sua volta sentita e per ben due ore, esclude «che Gigi volesse ammazzarmi». Infine l’ex segretaria-amante Lucia Zingariello, ascoltata come persona informata sui fatti: «Non ho mai creduto per davvero che Gigi volesse avvelenare la moglie, per me la frase che volle dirmi era una fesseria, una battuta». E’ stata una lunga giornata, ieri in Procura, e alla fine il pm Rosaria Vecchi ha deciso: sì al confronto tra De Fanis e l’ex segretaria Zingariello. Dieci minuti intensi, e un colpo di scenai: per la Zingariello l’ex amante, oltre alla frase incriminata che ha fatto aprire un fascicolo per tentato omicidio, detta nel febbraio 2013, già nell'agosto 2012, durante una cena su un trabocco (un tipico capanno da pesca della costa adriatica), in compagnia di altre persone, avrebbe affermato di voler uccidere la moglie. A quelle parole De Fanis trasecola. «Scherziamo? Una cosa del genere detta in pubblico. Al massimo avrò detto mi sono stufato di mia moglie, non la sopporto».
A fine giornata i difensori di De Fanis, gli avvocati Domenico Frattura e Massimo Cirulli (Guarda la foto), sbottano: «È tutta una farsa». E Cirulli si spinge fino a citare Karl Marx: «La tragedia si trasforma in farsa, mentre qui per fortuna la farsa non si è trasformata in tragedia. De Fanis ha chiarito tutto». Lo stesso ex assessore si scioglie: «Sono serenissimo».
Quel che sembra certo è che la frase in cui De Fanis avrebbe espresso i suoi intenti uxoricidi non è parte di una telefonata alla Zingariello, come fin qui supposto: l’ex assessore, il giorno dopo un malore accusato dalla moglie, da lui curata essendo medico, incontrando la Zingariello le avrebbe detto «Ieri volevo avvelenare mia moglie». Parole dette per far colpo, ma subito registrato dalla segretaria col suo I-Phone. E allora emerge una domanda, che apre nuovi scenari nel sexygate di provincia: perchè la Zingariello, all’epoca in ottimi rapporti con De Fanis, volle registrarne le frasi?