PESCARA Una riforma del trasporto pubblico locale che superi il conflitto d'interesse di una Regione che oggi riveste il doppio ruolo di amministratrice e regolatrice del settore, essendo anche azionista delle principali aziende di trasporto, perseguendo invece la liberalizzazione del mercato con l'introduzione di meccanismi concorrenziali e un sistema di affidamento dei servizi basato su contratti. Lo chiede Confindustria Abruzzo, che ieri a Pescara ha riunito alcune delle principali aziende di trasporto su gomma (La Panoramica, Baltour, Di Fonzo) e su ferro (Trenitalia) per illustrare i risparmi economici che comporterebbe l'affidamento al mercato di un settore che, annualmente, assorbe 184 milioni di euro (il 6,6% del bilancio regionale) con quaranta aziende private impegnate e 2.100 dipendenti.
Mauro Angelucci, presidente di Confindustria Abruzzo: «Nella riforma si tenga ben conto del fatto che il servizio deve essere più efficiente e competitivo, rispecchiando le normative europee e dando il giusto spazio ai privati». Gli imprenditori puntano a rivitalizzare un trasporto pubblico locale al collasso, finanziato per l'80% dai soldi della collettività. «Va individuato un sistema -invoca Sandro Chiacchiaretta, de La Panoramica e incaricato Confindustria per i trasporti- che metta al centro il cittadino e la qualità, che devono essere la prima preoccupazione di chi opera in questo settore, con interventi di riordino e l’eliminazione delle sovrapposizioni di servizi gomma-gomma e ferro-gomma, oltre che dei servizi chiaramente inutili. Noi siamo pronti a fare la nostra parte, ma le istituzioni dovranno fare la loro rendendo più accessibili i servizi sul territorio e realizzando infrastrutture di fondamentale importanza quali terminal bus e aree di interscambio bus-treno».