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Data: 01/02/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Accademia dell’Immagine Cialente citato in giudizio. Inchiesta della Corte dei Conti, sindaco e altri 7 dovranno comparire il 3 giugno Il danno erariale supera i 500.000 euro. L’indagine condotta dalla Finanza

L’AQUILA Il sindaco, Massimo Cialente, è stato citato in giudizio assieme ad altre 7 persone dalla procura regionale della Corte dei conti per un presunto danno erariale da 594 mila euro nell’ambito della gestione dell’Accademia dell’immagine, di cui il primo cittadino è stato a lungo presidente. Il decreto presidenziale ha fissato l’udienza al prossimo 3 giugno, quando tutti dovranno comparire dinanzi al giudice contabile. Si tratta del passaggio successivo alla “intimazione” che in 11 avevano ricevuto nell’agosto 2013, con l’invito della procura a presentare deduzioni, ossia a difendersi. Le memorie e le testimonianze, evidentemente, non sono state ritenute sufficienti per 8 di loro e così il vice procuratore generale Massimo Perin ha predisposto gli atti di citazione. Oltre al primo cittadino, a giugno dovranno comparire anche Vito Bergamotto e Giovanni Moscardelli, componenti del consiglio di amministrazione; Fabrizia Aquilio e Nello Bernardi, componenti del collegio dei revisori dei conti, Carlo Petricca e Magda Stipa, addetti del settore amministrativo dell’Accademia e Francesca Ruzza , prima direttore amministrativo e poi direttore reggente. Stralciate, invece, le posizioni del revisore Ferdinando Stringini, che nel frattempo è deceduto, dell’addetto al settore amministrativo Andrea Tatafiore e dell’ex direttore generale Anna Maria Ximenes. Secondo quanto rende noto in particolare il sito Abruzzo web, le richieste di risarcimento sono di 94 mila euro per la Ruzza; 80 mila ciascuno per Cialente, Bergamotto, Moscardelli, Aquilio e Bernardi; 10 mila ciascuno per Petricca e Stipa. L’accusa (va ricordato che l’inchiesta è stata condotta dalla Guardia di Finanza) ravvisa artifici contabili messi in atto per ritoccare i bilanci 2007 e 2008 e ridurre, così, sensibilmente le perdite, da 400 mila a circa 250 mila, scongiurando l’ipotesi di una liquidazione che c’era già da prima del terremoto del 6 aprile 2009. Due settimane fa Cialente è stato invece prosciolto in sede di udienza preliminare nell’ambito di un’inchiesta della magistratura penale su mancati pagamenti dell’Iva e di altri contributi fiscali che lo vedeva unico indagato per omesso versamento di ritenute alla fonte. Il sindaco è infine estraneo alla seconda inchiesta della magistratura ordinaria, che vede 6 tra dirigenti, impiegati e contabili indagati per appropriazione indebita fra cui il fondatore dell’ente, Gabriele Lucci.

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