Chi si accontenta o è ormai mitridatizzato dai veleni che la politica ci somministra quotidianamente dirà "Mal comune mezzo gaudio". Effettivamente guardando i numeri scopriamo che le Regioni coinvolte sono 16, che tra consiglieri e assessori regionali indagati, arrestati, condannati siamo a quota 546. Ma per il mio Abruzzo mi dispiace. Gli abruzzesi sono laboriosi, onesti, schietti, da secoli. Hanno espresso artisti, letterati, musicisti, filosofi, uomini di scienza, alte personalità della cultura e della politica, lavoratori, tecnici e intellettuali che si sono fatti onore nel mondo e poi cittadini rispettabili. Per una classe politica omologata con quella dell'intero Paese, dobbiamo subire le prime pagine di giornali con titoli tutt'altro che lusinghieri. Mi pare che ultimamente tre assessori regionali siano stati arrestati. L'ultimo, è agli arresti domiciliari con accuse boccaccesche come prestazioni sessuali con la segretaria stabiliti nelle modalità per contratto, volontà di far fuori la moglie (ma a chi non è scappato confidandosi al telefono con un amico dopo una lite "certe volte l'ammazzerei" pronunciata da un marito o da una moglie?), cose dette dalla segretaria un po' Circe dei poveri; poi ci sarebbero tangenti, rendiconti corretti malamente, trasferte un po' sovradimensionate nei costi per il valore dei personaggi e la qualità delle missioni. Su questo casca anche la Giunta regionale con molti consiglieri, fino a 25, e il presidente Chiodi che confida al "Corriere della Sera" di un'imprudente scappatella con una ragazza. Ma se la seratina con la fanciulla compiacente l'hanno pagata i contribuenti, il Governatore dovrebbe sapere che le personali questioni di letto sono sempre a carico del gaudente. E' anche un fatto di stile: se non è amore, salviamo la galanteria. Quei poco più di 300 euro poteva pagarserli e non attendersi che gli uffici regionali scorporassero l'altra unità. Poi la signorina ha vinto, per suoi meriti un concorso, ma oggi lui ha messo in discussione la sua capacità. Non sarà mai fatto cavaliere da un Ordine serio! Su questo tema del bon ton, l'Abruzzo deve sopportare anche il sen. Razzi, già onorevole e quindi alla terza legislatura parlamentare. Emigrato in Svizzera, con poca conoscenza dell'italiano, ha peggiorato quello che sapeva. In terra elvetica si è distinto per un po' di malandrinate per le quali fu indagato e prosciolto, buon per lui. Poi Di Pietro con la leggerezza che l'ha perduto, l'ha fatto eleggere. In Parlamento ha iniziato il gioco del "Mercante in Fiera" passando dove serviva a lui e ad altri, con la fissa del "vitalizio". Ora Razzi grazie a Crozza ha una notorietà negativa che insozza l'Abruzzo perché gli sketch su di lui vengono accompagnati dalla musica di "Vola, vola, vola" , una bella canzone abruzzese, che nel 1953 vinse a Parigi il primo premio del Festival della Canzone Europea con una giuria presieduta da Maurice Chevalier, ed è di un fine poeta come Luigi Dommarco e del raffinato musicista Guido Albanese. Sarò un sentimentale, ma mi ferisce sentirla come colonna sonora delle denuncie in chiave comica di un "nostro" senatore sgrammaticato. Ora si aggiunge il diluvio sull'Università "d'Annunzio" dove, tra richieste di risarcimento milionarie da più parti, ci sono contratti contraffatti con la scolorina. L'Aquila sta come sta. Uno scatto d'orgoglio degli abruzzesi onesti si rende necessario, non mancheranno tempi e modi a chi dimostrerà di saper usare il cervello.