PESCARA Con la bufera mediatica ancora in ampia evoluzione, il percorso giudiziario della Rimborsopoli abruzzese vive il suo secondo step a dieci giorni dalla notifica dei 26 inviti a comparire nel quadro dell’inchiesta per cui quattro quinti della giunta regionale e metà del consiglio regionale sono indagati per truffa, falso e peculato. Era la sera del 23 gennaio: il punto di inizio delle due settimane più lunghe della giunta Chiodi. Oggi la vicenda sbarca fisicamente a palazzo di giustizia dove sarà proprio il presidente della giunta regionale ad aprire la carrellata dei politici chiamati a spiegare quelle ricevute decisamente ingombranti con biglietti aerei in business class pagati ai parenti, hotel di lusso senza motivazioni o camere pagate anche a persone che non avevano niente a che fare con le missioni istituzionali in cui gli amministratori erano coinvolti.
Chiodi sarà difronte ai pm Bellelli e Di Florio, titolari dell’inchiesta, alle 11: in realtà doveva essere il suo vice Castiglione a iniziare alle 9 ma per impegni già assunti slitterà a fine giornata.
Dopo il governatore, sarà la volta di Paolo Gatti, assessore regionale al Welfare. Poi pausa e si riparte nel pomeriggio dalle 15 con Mauro Febbo, a seguire Giancarlo Giuliante. Alle 17 tornerà Luigi De Fanis, già coinvolto nell’operazione Vate che lo vede indagato con la segretaria, una funzionaria e il presidente di un’associazione culturale. Dopo De Fanis, Nasuti, Argirò e alle 19 Castiglione.
Pagano e Masci invece hanno comunicato la propria indisponibilità e hanno fissato l’interrogatorio per lunedì 10 febbraio. Per tutti gli altri, appuntamento per il 12.
L’inchiesta intanto continua a tappeto. I carabinieri del reparto operativo e investigativo di Pescara hanno già acquisito tutte le carte della nomina di Letizia Marinelli a consigliere di parità così come è stata incamerata la documentazione sulla vicenda del centro antiviolenza dell’Aquila nel quale figura coinvolta la stessa Marinelli . Un passaggio della vicenda giudiziaria rimasto sotto traccia è l’audizione nei giorni scorsi da parte dei pm dei due funzionari regionali che si occupano delle contabilizzazioni dei rimborsi delle missioni istituzionali. Il primo seguiva i due presidenti (Chiodi e Pagano) e gli assessori; il secondo invece si occupava di tutti i consiglieri. Parallelamente è proseguito il lavoro di ricerca degli inquirenti sulla normativa interna per i rimborsi. Una disposizione piuttosto chiara: l’amministratore è tenuto ad occupare una stanza singola. In caso di utilizzo di una doppia, si è chiamati a versare la differenza. Sempre in tema di alberghi, le disposizioni interne prevedono un tetto per le residenze a quattro stelle. Gli importi contestati dei rimborsi vanno dai 3000 euro di Febbo ai circa 7000 di Castiglione; dai 12mila euro di Pagano ai 24 mila euro di Chiodi.