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Pescara, 16/05/2025
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Data: 04/02/2014
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
«Ero con mia moglie non con l’amante». L’assessore Febbo si difende Chiodi: chiarirò tutto ai magistrati. Ma ecco spuntare un’altra fatale coincidenza: coinvolta, questa volta, la sorella della consigliera di parità, Letizia Marinelli

PESCARA Situazioni politiche, rimborsi di viaggi e storie personali dai risvolti piccanti. Ce n’è quanto basta per accendere interessi, pruriti e battaglie politiche nell’ambito dell’inchiesta che oggi vedrà quasi l’intera giunta regionale replicare alle accuse dei carabinieri sui soldi pubblici spesi in maniera non corretta.

Ma non basta. Di mezzo c’è il futuro politico della Regione Abruzzo, la ricandidatura di Gianni Chiodi alla presidenza dell’Emiciclo. Il Governatore dopo 48 di silenzio è tornato a scrivere su facebook. Domenica sera ha postato il brano musicale della buonanotte - Bohemian rapshody dei Queen - e si è lasciato andare sul suo stato d’animo. «Non posso ovviamente correre dietro a tutte le provocazioni, illazioni e ricostruzioni fantasiose con chiaro intento denigratorio, che da qui al 4 febbraio troveranno spazio sui media e sui social network ha scritto Chiodi - Oltre a quanto faranno i miei legali, ai quali ho già dato mandato di perseguire ogni attività diffamatoria nelle sedi opportune, il 4 febbraio (oggi ndr) chiarirò ogni aspetto dinanzi alla Procura di Pescara, e dimostrerò la mia assoluta estraneità ai reati che mi vengono contestati». E Chiodi promette di parlare ancora, raccontando agli abruzzesi il suo pensiero. «Subito dopo indirò una conferenza stampa per illustrare ai giornalisti e agli Abruzzesi tutti gli aspetti della vicenda e precisare tutte le questioni più rilevanti, e contestualmente rispondere alle domande che mi saranno rivolte».

Ma proprio in attesa degli interrogatori ecco spuntare un’altra fatale coincidenza. Sicuramente coincidenza, ma che a tanti cittadini ha dato lo stesso modo di pensare. Coinvolta, questa volta, la sorella della consigliera di parità, Letizia Marinelli, che con Chiodi trascorse la notte nell’ormai famoso albergo romano. Tutti ora a puntare il dito contro l’assunzione della sorella, Simonetta Marinelli, che con una determinazione del 12 aprile 2011 è stata «assunta a tempo determinato ed a tempo pieno, cat. “C”»,» econ «assegnazione della stessa alla Segreteria del Componente la G.R. preposto alle Risorse Umane e Strumentali e Politiche di Genere, con sede di servizio in Pescara». A pensare male si fa peccato, si dice, ma proprio poco dopo la notte galeotta la sorella dell’amante è stata messa a disposizione dell’assessore al personale, Federica Carpineta, e «di stabilire che tale rapporto di lavoro a tempo determinato avrà termine quando il predetto Componente la Giunta dovesse cessare, per qualunque ragione, il proprio incarico di Amministratore e può essere revocato, in qualsiasi momento, su iniziativa del medesimo Componente». Sicuramente semplici coincidenze.

Intanto l’assessore Mauro Febbo ha affermato di aver «consegnato nei giorni scorsi altra documentazione ai magistrati, per integrare le carte sequestrate un anno fa negli uffici della Regione e dimostrare che, da parte mia, non ci sono state irregolarità. Mi si contestano due trasferte al Vinitaly insieme a mia moglie. Dai contratti che la Regione aveva stipulato con l’hotel di Verona emerge che i prezzi concordati erano a camera, indipendentemente dal numero di persone che vi pernottavano. Parliamo oltretutto di un albergo a 3 stelle. Andrò sereno all’appuntamento con i pm. Certo trattandosi di azioni penali, ognuno risponderà personalmente. Comunque stiamo parlando di spese contestate per 80mila euro, attribuite a 25 indagati e spalmate su quattro anni».

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