Iscriviti OnLine
 

Pescara, 16/05/2025
Visitatore n. 743.954



Data: 04/02/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Intervista a Luciano D'Alfonso - «Per me è una rinascita totale. Dopo sei anni torno alla politica. Pezzopane? Sara’ bellissimo confrontarci alle primarie»

PESCARA Rieccolo. Nella sua nuova vita da pluriassolto, Luciano D’Alfonso è esattamente com’era da preindagato, quand’era sindaco e potenziale candidato a tutto il candidabile, un Paolo Rossi da Mundial ’82, el hombre del partido. Poi, la caduta: le inchieste, la fine delle illusioni, l’esilio, l’eremitaggio politico. Sei anni duri. Avrebbero sfiancato chiunque: non lui, non la sua ossessiva necessità di riproporsi intatto, credibile, soprattutto creduto. Ha tenuto il motore in caldo per sei anni, e adesso rieccolo, come prima e più di prima: la fabbrica delle iperboli, delle frasi pirotecniche gira già a pieno regime. Lo slogan per la campagna elettorale già rimbalza dappertutto: E’ Regione, e accanto la sua faccia.
Assolto, D’Alfonso. Contento?
«Moltissimo. Girando dappertutto avevo conosciuto il mondo della democrazia, fatto di voti, e poi ancora tante realtà, tanta gente, tutti mondi fatti di voti. Poi ho conosciuto il mondo dell’ordinamento, fatto di sentenze. Ed è una rinascita totale, per me. E’ stata un’esperienza impegnativa e a tratti dolorosa, mi dispiace tanto per la mia famiglia e per quanti in questi anni mi hanno visto preoccupato, addolorato. Ora sono pieno di energie e voglio reinvestirle sull’Abruzzo, voglio che desideri e fatti della gente tornino a coincidere, voglio che l’Abruzzo sia la regione più facile d’Italia: per l’accesso, la circolazione di cose e persone, gli investimenti. Facile. E bella, perchè questa terra è tanto bella».
Va bene, abbiamo capito: la campagna elettorale per la presidenza della Regione è partita. Prima, però, ci sono le primarie di coalizione. I sondaggi la danno ben saldo in sella, ma sembra ci sia chi è più in sella di lei, nelle praterie del centrosinistra.
«E’ giusto che ottenga fiducia chi, in questi anni, ha lavorato tanto. I sondaggi cristallizzano questa situazione. Io manco da sei anni, anni in cui mi sono dovuto occupare non di politica ma di diritto, studiando, e tra l’altro sono a sei esami dalla laurea in Giurisprudenza. Ma ora sono tornato. Inizia la mia campagna elettorale che è l’attività che più amo dopo quella di prendere decisioni. Sarò dappertutto, un’organizzazione di volontari mi permetterà di incontrare sette volte al giorno più persone possibili, le moltitudini io le cerco».
Questo lo sappiamo. Ma lei elude la domanda sui potenziali avversari alle primarie. Dai sondaggi paiono molto solidi, specie Stefania Pezzopane.
«Nessuna elusione. Ammiro e stimo Giovanni Legnini, e confido nelle sue capacità perchè assuma incarichi di governo sempre più importanti per la nostra terra. E Stefania Pezzopane è una straordinaria combattente, di grande competenza, vicina alla collettività. Sarà bellissimo confrontarsi».
Classico fair play. Ne resta un po’ anche per Gianni Chiodi e il centrodestra che vive oggi una realtà diametralmente opposta a quella del 2008? Ora sotto indagine ci sono loro, i suoi avversari.
«Massimo rispetto per tutti. So cosa vuol dire vivere simili situazioni di disagio. Ma qui non si tratta di battere il centrodestra ma di battere i problemi dell’Abruzzo. Se vinceremo noi, accetteremo i contributi di tutti, anche del centrodestra. Nei primi novanta giorni di governo realizzeremo una legge obiettivo con tre priorità: riqualificazione dei fiumi, alleanza con gli imprenditori, rivoluzione nei trasporti. Nessuno sarà lasciato solo, nell’Abruzzo che vogliamo: partiremo dalla montagna, dai piccoli centri, dalla tutela del territorio. Ho tante idee, tante».
D’Alfonso sorride: è in campagna elettorale. Lo è da una sera del dicembre 2008: sorrideva anche allora, ma sorridere faceva male.

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it