PESCARA Entro il fine settimana la coalizione di centrosinistra presenterà il regolamento delle primarie per la scelta del candidato presidente che sisvolgeranno come in tutta Italia domenica 9 marzo. Lo hanno deciso ieri i responsabili di Pd, Sel, Psi, Idv e Fli. La riunione del tavolo è avvenuta nella giornata dell’assoluzione di Luciano D’Alfonso dal processo Caligola, contribuendo al buon clima dell’incontro. Commenta il segretario regionale del Pd Silvio Paolucci: «Oggi più di ieri D'Alfonso è pienamente a disposizione dell'Abruzzo, come altri dirigenti del partito, per dare una nuova speranza a questa terra che negli anni di Chiodi è stata travolta da scandali e depressioni economiche». Dall’Aquila D’Alfonso chiosa: «Battere il centrodestra? Prima di tutto bisogna battere i problemi dell'Abruzzo, e in maniera laica dico che accetterò ogni contributo, anche dal centrodestra». D'Alfonso lavora da tempo alla campagna elettorale, non si contano più gli incontri tra pubblici e privati cui ha dato vita e quando gli si chiede delle strategie future risponde che «il centrosinistra sarà un'alleanza tra liste e movimenti, partiti, ma soprattutto con i territori protagonisti. Si candideranno molti amministratori locali con l'obiettivo proprio di riportare al centro dell'attenzione gli interessi locali». Sulla questione delle liste però è Sel a porre dei paletti: «Il campo delle alleanze è chiaro, il centrosinistra, quello che già governa all'Aquila, con la sua forza progressista e riformatrice per combattere le diseguaglianze e promuovere la cura di cittadini e territorio». Sel propone una coalizione aperta alla società civile, ma dice no alle proliferazioni di liste civiche se utili solo a mascherare operazioni di trasformismo. L’Italia dei Valori con il coordinatore Alfonso Mascitelli propone per le primarie «regole dovranno consentire la libera partecipazione anche di donne e uomini, esponenti del mondo del lavoro, della scuola e dell'associazionismo che non avendo alle loro spalle una struttura organizzativa finirebbero per essere penalizzati dal vincolo di dover raccogliere, in pochi giorni, 1500 firme di presentatori o limitati dal versamento di una quota in denaro a titolo di contributo spese». «Non vogliamo» ha chiarito Mascitelli «una competizione tra apparati di partito, una prova muscolare di cui non si sente bisogno, ma uno strumento aperto e innovativo per coinvolgere a pieno quanti vorranno dare il loro aiuto per cambiare politica nella nostra regione».