Ultimi giorni per decidere. Il conto alla rovescia è agli sgoccioli e centrodestra e centrosinistra sono chiamati ad uscire dal guado in cui si sono ficcati: sul nome del candidato sindaco non c’è convergenza né sull’uno né sull’altro fronte e questo vuol dire che, se non si esce dallo stallo, i due schieramenti andranno alle primarie. Nel centrodestra pare non aver sbocchi diplomatici il braccio di ferro tra l’uscente Luigi Albore Mascia e l’aspirante Guerino Testa. Quest’ultimo ha lasciato la presidenza della Provincia puntando al Comune prima ancora che alla Regione e allora tocca a Nazario Pagano, presidente regionale di Forza Italia, chiedere lumi nei palazzi romani: entro oggi dovrebbe far sapere se prevale l’indicazione di sostenere Mascia o se, preso atto della mancanza di unità nella coalizione (condizione essenziale per procedere), sarà bene organizzarsi subito per le primarie. Nella seconda ipotesi il campo degli sfidanti si affollerebbe dal momento che Pescara futura è pronta a indicare il vicesindaco uscente Berardino Fiorilli così come Fratelli d’Italia (che oggi è schierato con mascia) potrebbe puntare su Roberto Petri. «Nessuna nuova, aspettiamo un nuovo tavolo politico per questo fine settimana» ha detto Federica Chiavaroli, Ncd, che preme per la candidatura di Guerino Testa.
«Forza Italia deve dirci se ricandida Mascia oppure no, il discorso è tutto qui» spiega invece Carlo Masci, leader di Pescara futura peraltro uscito molto confortato dal giudizio positivo emerso su di lui nel sondaggio commissionato da Fli. «Siamo pronti a sostenere l’uscente ma se la coalizione farà scelte diverse vorrà dire che si va alle primarie - seguita Masci -. Non guardiamo ai nomi ma ai metodi e occorre chiudere al più presto, al massimo entro una settimana, per organizzare al meglio il da farsi per un verso o per l’altro. Ma sia chiaro, quale che sarà la scelta - aggiunge Masci - che il centrodestra ha le carte in regola per riconfermarsi alla guida della città, lo dimostrano le tante opere preparate negli ultimi tre anni e mezzo e che ora stanno andando a compimento. A giorni cominceremo anche i lavori della duna sulla riviera sud - rilancia il leader di Pescara futura - che completeremo in quattro mesi. Becci dice che Pescara ha bisogno di bellezza? E’ proprio quello che stiamo facendo noi, diversamente da chi in questi anni ha solo fatto opposizione con l’intento di distruggere» è la sua stoccata al centrosinistra. Invoca l’unità della coalizione Lorenzo Sospiri: «Oggi apparteniamo a sigle diverse ma ci unisce un cordone ombelicale che non si può spezzare» dice Sospiri assicurando che sul possibile sindaco nessuno rimarrà inascoltato: «Se non si trova intesa su un nome si va alle primarie».
Ancora più in stallo, se possibile, è il centrosinistra, ancora in attesa di una disponibilità di Antonello Ricci a correre a sindaco e dunque a misurarsi alle primarie. Riflessione che per il manager del gruppo Maresca si sta rivelando più delicata del previsto per ragioni politiche (al corteggiamento di oggi dovrà corrispondere un adeguato sostegno domani o tutta questa architettura non avrebbe granché senso), ma anche e soprattutto per ragioni personali (famigliari e professionali).
La data delle primarie è fissata al 9 marzo e per metà mese andranno presentate le candidature. In pista scalpita Moreno Di Pietrantonio, capogruppo consiliare del Pd determinato a giocarsi le sue chances; potrebbe esserci Antonio Blasioli, il più votato in Comune cinque anni fa e dunque un temibile rivale per chiunque: nel Pd lo sanno bene, al punto che sarebbero già avviate trattative interne per convincerlo a un ripiegamento. A meno che alla fine non prenda corpo l’idea di una candidatura rosa, perché no quella di Marinella Sclocco.