L'AQUILA «Il nuovo piano nazionale degli aeroporti si basa su due criteri fondamentali: il primo è individuare i numerosi aeroporti che abbiamo, forse troppi. Anche in Abruzzo ne continuano a nascere. Secondo me era meglio che non nascessero: ogni riferimento all'Aquila è puramente casuale». Il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Maurizio Lupi, stronca così l'aeroporto dei Parchi. Parole dure pronunciate da Lupi l'altra sera, ospite della trasmissione di Rete 8 «Governo e territorio». Immediata la replica del sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, che definisce lo scalo di Preturo «un presidio di sicurezza». Ma le affermazioni di Lupi, nelle vesti di detrattore dell'aeroporto aquilano, hanno destato più di una perplessità, anche tra le associazioni di categoria. «Io sono abituato a dire quello che penso», ha sottolineato il ministro, «i miei genitori sono abruzzesi, mi hanno educato, grazie a Dio, ad avere una delle caratteristiche della gente d'Abruzzo che è concreta, pragmatica e sincera. Nel senso che premia sempre la sincerità. In Abruzzo continuano a nascere aeroporti: a mio avviso sarebbe stato meglio che non fosse così». Cialente non ci sta e difende il futuro della struttura, che a fine dello scorso anno è stata «battezzata» con un volo inaugurale per Roma-Ciampino. «Per una realtà come quella dell'Aquila l'aeroporto è un presidio di sicurezza», spiega il sindaco, «lo scalo di Preturo è gestito dalla società privata Xpress, che ha vinto un bando lanciato dal Comune: sul piano di sviluppo privato, che vede l'amministrazione comunale in prima fila, da mesi sono divampate polemiche e scontri. Recentemente la Procura della Repubblica aquilana ha aperto un'inchiesta e, nei mesi scorsi, ci sono state forti divergenze anche con l' Ente nazionale dell'aviazione civile». Cialente ricorda che «l'inaugurazione dello scalo, fissata inizialmente per il 29 settembre scorso, era stata messa in bilico, e poi cancellata, da un'improvvisa lettera dell'Enac che aveva chiesto lumi sui dati tecnici e sulla copertura finanziaria. Lettera, guarda caso, firmata dal capo di gabinetto del ministro Lupi, Giacomo Aiello. Nel frattempo i fondi regionali che dovevano servire a finanziare le assunzioni, sono stati bloccati. Apprezzo la sincerità del ministro e con altrettante sincerità rispondo», continua Cialente, «che, se lo scalo aquilano non fosse mai nato, la notte del sisma non so come avremmo evacuato l'ospedale. Il ministro dovrebbe sapere che l'unico collegamento è l'autostrada. Vorrei, inoltre, dire a Lupi di non spaventarsi per questa predisposizione di aeroporto privato, il cui futuro dipenderà esclusivamente dalle scelte e dalle capacità del territorio. Gli consiglierei di seguire con attenzione questa nostra esperienza e, nel contempo, sperimentare l'efficienza e l'efficacia degli aeroporti pubblici italiani». Anche il presidente della Confcommercio della provincia dell'Aquila, Roberto Donatelli, ritiene l'aeroporto una struttura strategica, se ben accompagnata nella fase di decollo. «Lo scalo di Preturo», dice Donatelli, «è un possibile, valido, strumento di rilancio turistico, commerciale e industriale, in una fase di grande difficoltà per l'economia del territorio, con le aziende aquilane che hanno assoluta necessità di aprirsi ai mercati esteri». Sulla stessa linea Agostino Del Re, direttore della Cna (Confederazione degli artigiani): «Se integrato bene con il tessuto locale, in un progetto di rilancio complessivo del territorio», afferma Del Re, «l'aeroporto può rappresentare uno snodo strategico. Ma bisogna lavorare bene, di concerto con le associazioni di categoria e gli enti locali per una programmazione a breve e medio termine. Le sterili polemiche non aiutano e rischiano di danneggiare ulteriormente un territorio già messo a dura prova dal sisma». Un richiamo evidente, da parte delle associazioni di categoria ,anche alle polemiche sollevate da Confindustria che ha bocciato l’aeroporto dei parchi, definito «una nuova possibile cattedrale nel deserto di cui la città non ha bisogno». «Noi pensiamo» ha detto l’altro giorno Fabio Spinosa Pingue che le priorità siano altre e siamo già una comunità fortunata potendo scegliere fra tre diverse soluzioni a una distanza di appena 90 minuti dall’Aquila».
Api: «Occorre coinvolgere tutti gli attori del territorio»
L’AQUILA «Non si può bocciare l'iniziativa dell'aeroporto come fallimentare prima ancora di averla sperimentata». È la posizione espressa dal segretario generale di Apindustria, Massimiliano Mari Fiamma, dopo le affermazioni del ministro del ministro Maurizio Lupi, riguardo all'eccessiva presenza di scali aeroportuali in Abruzzo. La stessa Confindustria aveva definito l'aeroporto dei Parchi «una cattedrale nel deserto». «L'idea di un aeroporto aquilano non può che essere un' idea romantica, un sogno e un segnale non solo di rinascita, ma di voglia di sviluppo», dichiara Mari Fiamma, «tuttavia bisogna fare i conti con una realtà territoriale, economica e politica, che dovrebbe fare molto di più per rendere questo desiderio non solo realizzabile, ma addirittura auspicabile». Secondo Mari Fiamma, il primo passo da compiere è «il coinvolgimento di tutti gli attori del territorio sul progetto, cercando di capire chi e come può fare qualcosa: un aeroporto non serve solo per andare in vacanza, ma può e deve diventare un'occasione di apertura verso mercati apparentemente troppo distanti, come il nord Europa, i paesi dell'est e l'area mediterranea. Occorre un coinvolgimento della Camera di commercio e lo sviluppo di azioni positive da parte delle nostre associazioni di categoria che, fino ad oggi, non hanno avuto modo di visionare il piano industriale». Tra i possibili partner, l'Opera romana pellegrinaggi, «che ogni anno muove tanti fedeli e la Curia aquilana, che potrebbe diventare parte attiva nella promozione degli itinerari religiosi». Mari Fiamma immagina un'infrastruttura aeroportulae a servizio anche delle zone limitrofe, in primis la Marsica, Teramo e Rieti: «Se tutto ciò venisse programmato», conclude, «siamo certi che l’idea di un aeroporto non sarebbe più un' utopia».