L’assessore al Personale: «La sorella della Marinelli è stata assunta su base fiduciaria»
PESCARA Era la più attesa dell’ultima giornata pescarese di interrogatori per la Rimborsopoli d'Abruzzo, che conta 25 indagati eccellenti tra presidenti, assessori e consiglieri regionali. Non certo per la quantità di ricevute che le contestano i magistrati per i presunti rimborsi illeciti per le missioni istituzionali, quanto piuttosto per la sua stretta amicizia con il governatore Gianni Chiodi e per aver assunto nella sua segreteria la sorella di Letizia Marinelli, la consigliera di parità ormai nota come la donna che passò una notte in hotel a Roma proprio con Chiodi. Federica Carpineta, assessore regionale al Personale, uscendo fuori dal triste schema adottato di molti suoi colleghi che si sono sottratti al confronto con i giornalisti, al termine dell'interrogatorio è uscita invece dalla porta centrale della Procura accompagnata dal suo avvocato, Camillo Tatozzi, ed ha risposto con eleganza e cortesia alle domande che le sono state poste.
«E' andata bene -ha detto- Ho chiarito la mia posizione davanti ai magistrati. Se c'è stato qualcosa è stato frutto di un unico errore in cinque anni. Si tratta di una ricevuta di 39 euro per la quale saranno i pm a giudicare». Ma poi arrivano anche le domande meno piacevoli, quelle che i magistrati non le hanno posto e che non rientrano, almeno per ora, nelle contestazioni. Riguardano l'assunzione di Simonetta Marinelli, sorella di Letizia, l'amante di Chiodi poi diventata consigliera di parità sbaragliando il campo di ventidue concorrenti. «La Marinelli non è stata imposta da nessuno nel mio ufficio -ha precisato la Carpineta- Ho inserito nella mia segreteria delle persone scelte da me, delle persone di fiducia. Una scelta personale e diretta, così come mi è consentito trattandosi di un rapporto fiduciario. Ho chiesto anche se dovevo fare un concorso pubblico, ma finora non è mai stato fatto per questo tipo di assunzioni. Ho conosciuto la Marinelli durante la mia attività istituzionale come assessore alle Politiche di genere ed ho avuto modo di apprezzare le sue capacità professionali e la sua passione per questo settore e quindi l'ho scelta».
Durante la giornata sono sfilati tutti i convocati dai pm ad eccezione di Luciano Terra, assente per motivi familiari. Il consigliere regionale di Sel, Franco Caramanico, in relazione ai pasti che gli sono stati contestati, ha detto: «La Regione non è stata tratta in inganno, ha liquidato soltanto la parte che doveva liquidare». Riccardo Chiavaroli, Forza Italia: «Abbiamo visionato esattamente i documenti relativi alla contestazione. Abbiamo chiarito e nei prossimi giorni presenteremo una piccola memoria per un ulteriore chiarimento». A Cesare D'Alessandro, Italia dei valori, vengono contestate due trasferte, una al Vinitaly e una a Lecco: «Ho presentato ai magistrati prove documentali del mio corretto comportamento». Analogo il commento fornito da Lanfranco Venturoni, ex assessore regionale e attuale capogruppo del Nuovo centrodestra, e Mauro Di Dalmazio, assessore regionale al Turismo, che hanno chiuso la lunga serie dei politici convocati ieri a Palazzo di Giustizia, a Pescara.