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Pescara, 15/05/2025
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Data: 13/02/2014
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
«Non ho guadagnato un bel niente. Ci ho rimesso anche i soldi». Letizia Marinelli è stanca di incassare, rompe il silenzio e passa al contrattacco

PESCARA Additata come la donna che ha passato la notte con il presidente Chiodi. Sospettata di essere stata favorita dal presidente della Regione, per l’ottenimento dell’incarico di consigliera di parità e per l’assunzione della sorella nello staff dell’assessore Carpineta. Accusata di aver messo le mani su un milione e mezzo di euro, nell’ambito della ricostruzione post-terremoto. Letizia Marinelli è stanca di incassare, rompe il silenzio e passa al contrattacco. «Non sono mai stata favorita e addirittura ci ho rimesso – rimarca Marinelli – Per il mio incarico percepisco 200 euro lordi, qualche volta ho chiesto di utilizzare un mezzo della Regione per gli spostamenti, ma mi è stato concesso solo una volta e ho inoltrato qualche richiesta di rimborso, ma non ho ancora visto un euro». La consigliera di parità è provata dalle polemiche. «Sono frustrata per il trattamento ricevuto – dice – Ho svolto la mia funzione con impegno e abnegazione e l’ho fatto quasi a costo zero, solo perché ci credo». Marinelli, che non è indagata, annuncia di essere intenzionata a rispondere «solo con le carte e con i fatti» ed è con queste armi che sceglie di affrontare il capitolo legato ai tre milioni di euro, equamente divisi tra fondi a favore dei centri antiviolenza e fondi destinati alla Curia. «A me spettava la gestione della prima metà – racconta – Il provvedimento specificava che non erano previsti oneri aggiuntivi, il che significa che non ho avuto modo di trarre vantaggi economici». Poi aggiunge: «Convocai una serie di incontri, per capire come intervenire, con il contributo di tutti i centri antiviolenza e i sindaci dell’area del cratere». I soldi non arrivarono prima di luglio 2012 e un mese dopo il presidente Chiodi chiese alla di presentare un progetto di massima entro i 30 giorni successivi: «Preparai un progetto che prevedeva una serie di interventi, tutti da gestire con procedure di evidenza pubblica e poco dopo fui tagliata fuori». A settembre si chiude la gestione commissariale e in seguito intervengono le modifiche alla legge di stabilità, che rinviano i fondi al Governo. «In quell’occasione c’è stato un intervento di Pezzopane e Chiavaroli – conclude Marinelli – Mi piacerebbe sapere come mai quella modifica ha escluso dall’accesso ai fondi tutti i comuni del cratere, eccetto quelli della provincia dell’Aquila».

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