Le reazioni dei protagonisti, il giorno dopo l'ordinanza del Consiglio di Stato che rimanda il Piemonte al voto. L'ex presidente Bresso: "Giustizia è fatta, questa volta definitivamente". Pichetto: "Accetteremo il verdetto dei giudici e ci prepareremo ad affrontare nuove elezioni". Ma il centrodestra adesso pensa alle primarie
Cota: "Colpita la scelta di milioni di cittadini ma rivinceremo" Il faccia a faccia tra Roberto Cota e Mercedes Bresso, nello studio di Ballarò con Giovanni Floris
"Nel 2010 abbiamo vinto, annullare le elezioni vuol dire colpire la scelta di milioni di cittadini". Così l'ormai ex governatore del Piemonte, Roberto Cota, torna a parlare dell'ordinanza del Consiglio di Statoche rimanda il Piemonte al voto. "Abbiamo governato bene - dice - e rivinceremo alla faccia del disegno che c'è dietro e di tutto quello che stiamo vivendo". "Annullare le elezioni - insiste Cota - vuol dire colpire la scelta compiuta da milioni di cittadini, quindi il bene più prezioso che esiste in democrazia. Rifletta chi ha reso possibile questo scempio sulla colpa di cui si è macchiato". Il governatore ha annullato gli appuntamenti che aveva questa mattina ed è rimasto a Milano, dove è probabile abbia un confronto con i vertici della Lega Nord per definire la strategia da adottare dopo l'annullamento del voto.
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L'ex presidente Mercedes Bresso, dalla cui iniziativa è scaturita la controversia che ha portato a questa sentenza, commenta così: "Giustizia è fatta, questa volta definitivamente. Finalmente si mette la parola fine a un governo illegittimo. E' stata una battaglia lunga e dura, ma sono lieta. Ora i tempi per andare a votare accorpando le regionali con le europee e le amministrative ci sono tutti". Il legale della Bresso, Gian Luigi Pellegrino, rincara: "Il Consiglio di Stato ha definitivamente ristabilito la democrazia in Piemonte che era stata incredibilmente ferita ingannando gli elettori con una lista farlocca dove nemmeno i candidati avevano mai accettato di essere candidati a sostegno del centrodestra". "Ora - conclude l'avvocato - grazie anche alla doverosa rapidità con cui abbiamo ottenuto di concludere il giudizio innanzi al Consiglio di Stato, in Piemonte si vota subito. E' una vittoria della democrazia e della caparbietà con cui Mercedes Bresso l'ha perseguita ed è una vittoria dei torinesi e piemontesi che credono nello stato di diritto e che attendevano questa sentenza".
Opposta la reazione del segretario della Lega, Matteo Salvini, per il quale "la sentenza è una vergogna": per il leader del Carroccio "in Piemonte non decidono i cittadini, ma i giudici, i giornali e le banche torinesi". "Arrendersi? Mai - ha proseguito Salvini - Torneremo a vincere alla faccia dei poteri forti, che non hanno digerito i 30 milioni di euro di taglio annuo ai costi della politica regionale e il ripianamento dei buchi della sanità. E' una decisione fuori del mondo mettere in discussione il voto di milioni di piemontesi, che hanno votato Cota, la Lega, il centrodestra. Rivendicheremo tutte le cose buone fatte. Andiamo a testa alta a provare a rivincere contro la Torino snob, la Torino delle banche, però il Piemonte non è questa Torino".
Anche l'ex sindaco di Torino (e fresco ex presidente della Compagnia di San Paolo), Sergio Chiamparino, candidato in pectore alla Regione per il centrosinistra, interviene sulla sentenza: "Sono contento come cittadino: che vinca il centrodestra o il centrosinistra, tra pochi mesi il Piemonte tornerà ad avere certezze". "Ho già detto di essere disponibile a candidarmi - ha aggiunto - e, se il Pd lo deciderà, anche a fare le primarie, a condizione che siano vere".
Il coordinatore regionale di Forza Italia (e ormai ex vicepresidente della Regione) Gilberto Pichetto non nasconde il suo sconcerto: "Abbiamo atteso tutti questi anni senza aver mai capito il perché non si sia tenuto conto del voto espresso chiaramente dai piemontesi. Accetteremo il verdetto dei giudici e ci prepareremo ad affrontare nuove elezioni sicuri che le promesse da moralizzatori della patria della sinistra non inganneranno gli elettori. Sono certo che i piemontesi riconfermeranno la volontà di avere un governo di centro-destra, con buona pace di chi, dopo aver indebitato il Piemonte quando governava, ha cercato in questi 4 anni di distruggere e bloccare il nostro lavoro senza mai avanzare proposte utili alla crescita della Regione".
E, mentre il coordinatore regionale di FdI, Agostino Ghiglia, parla di "golpe bianco", Osvaldo Napoli (uno dei cinque membri del comitato che si occupa di elezioni locali per Forza Italia) dichiara: "Le elezioni non ci spaventano. Il Pd non può cantare vittoria, per due motivi: la situazione lasciata da Bresso in termini economici e la candidatura di Chiamparino non sono un esempio di trasparenza. Il Centrodestra avrà una coalizione compatta, guidata da un candidato valido, pronto a confrontarsi su problemi reali. Da questa sera si lavora sul nome".
Davide Bono, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Regione, commenta: "Da quattro anni diciamo che queste elezioni erano truccate, non solo per la lista Pensionati per Cota ma anche per la lista Pensionati e invalidi per Bresso". E poi lancia un appello: "Ora si vada al voto insieme alle europee e si faccia piazza pulita di questa classe politica impresentabile. Abbiamo l'opportunità di portare il Piemonte oltre questa finta contrapposizione spartitoria di destra e sinistra e ridare di nuovo un futuro di speranza ai piemontesi".