ROMA L’obiettivo è ambizioso, ma il ministro Fabrizio Saccomanni non ha dubbi e conta di centrarlo in tempi rapidi. Dalle privatizzazioni - spiega in un’audizione parlamentare - che vogliamo concludere entro l'anno stimiamo benefici finanziari per lo Stato di 8-9 miliardi di euro. «Introiti - precisa subito - che devono essere considerate preliminari, non essendo disponibili valori di riferimento di mercato per le realtà a oggi non quotate», come sono appunto Poste ed Enav. Del resto solo dalle cessioni di partecipazioni dirette ci saranno benefici sul fronte del debito pubblico».
Per quanto riguarda invece le privatizzazioni di secondo livello, «gli introiti andranno a beneficio delle società azioniste che li utilizzeranno per la riduzione del proprio indebitamento e per il supporto di iniziative di investimento del gruppo.
TEMPI STRETTI
Il ministro punta a cedere rapidamente sia Poste che Enav, probabilmente entro l’estate, ma ovviamente si dovrà tenere conto «della situazione dei mercati finanziari nei mesi in cui si procederà all'esecuzione delle due operazioni».
Dalle privatizzazioni - è convinto - «è vero che ci saranno importi modesti rispetto al debito, ma credo che vada dato un segnale all'Europa e a noi stessi che stiamo cercando di trovare modi per ridurre il debito diversi dal taglio della spesa pubblica o dell'aumento dell'imposizione». Il percorso di riduzione del debito - ha proseguito il ministro - ci impone di fare qualche cosa anche sul fronte del debito in via diretta, anzichè solo con la politica di bilancio. Questo ci consentirà di discutere in sede europea una eventuale maggiore flessibilità per i tempi di riduzione del debito, che sono piuttosto serrati».
Sul fronte cessione delle Poste, Saccomanni ha fatto capire che potrebbero esserci dei benefici particolari per i correntisti, che sono molto interessati all’acquisto delle azioni. Così come sono prevedibili forme di incentivazione per i dipendenti. D’altronde ci sono indicazioni positive che arrivano sia da parte di investitori istituzionali italiani che da gruppi esteri».
Il ministro, rispondendo alle domande dei senatori in Commissione, ha poi assicurato che, con la privatizzazione, saranno «tutelati i risparmi» dei correntisti di Bancoposta.