PESCARA Non è un periodo felice per gli aeroporti abruzzesi. Se l’Aquila piange dopo l’inchiesta della Procura della Repubblica e le polemiche generate dal ministro Lupi («sarebbe meglio che quello scalo non fosse mai nato»), Pescara non ride visto che prima di andarsene il governo Letta nella seduta odierna ha impugnato la norma con cui la Regione avrebbe dovuto finanziare per più di 5 milioni di euro le attività dell'aeroporto di Pescara. A riportare la notizia è il consigliere regionale Maurizio Acerbo. «Non è la prima volta che accade in quanto su impugnativa del governo la Corte Costituzionale, con sentenza n. 69/2013, aveva già dichiarato incostituzionale una analoga norma della stessa Regione Abruzzo con la quale si disponeva un identico finanziamento a favore della Società Saga SpA - spiega l'esponente di Rifondazione Comunista - Per l'ennesima volta la motivazione dell'impugnativa è la discutibilissima disciplina europea sugli «aiuti di stato» che i partiti di centrodestra e centrosinistra hanno colpevolmente sostenuto in sede nazionale ed europea. Invece di polemizzare tra di loro inutilmente centrodestra e centrosinistra dovrebbero rivedere la comune impostazione neoliberista che ha condotto l'Italia al declino. Se non si pone la questione a livello nazionale e comunitario l'Aeroporto d'Abruzzo non avrà molto futuro».
Si riapre quindi tutta la partita per cui il presidente della Saga, Lucio Laureti senza usare mezze misure aveva sentenziato che «senza quei soldi l’aeroporto chiude». Ora bisogna trovare i soldi uscendo dai vincoli dell'Europa, come hanno sentenziato i giudici della Consulta e trovando un sentiero giustificativo che si fa sempre più stretto. Basta ricordare le parole pronunciate dall’assessore al Bilancio Carlo Masci lo scorso dicembre in una situazione analoga. «Purtroppo il condizionamento della Corte costituzionale non concede ampi margini di manovra. Per l'aeroporto si stanno cercando soluzioni sperimentali». Una bella domanda a cui dovrà rispondere il governo regionale in questi pochi mesi che lo separano dalle elezioni.